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2 Re 1
1 Or dopo la morte di Achab, Moab si ribellò contro Israele.
2 Achazia cadde dalla cancellata della sala superiore di un suo
appartamento a Samaria, e ne restò ammalato; e spedì dei messi, dicendo
loro: ‘Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron, per sapere se mi
riavrò di questa malattia’.
3 Ma un angelo dell’Eterno disse ad Elia il Tishbita: ‘Lèvati, sali
incontro ai messi del re di Samaria, e di’ loro: È forse perché non v’è
Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron?
4 Perciò, così dice l’Eterno: - Tu non scenderai dal letto sul quale sei
salito, ma per certo morrai’. - Ed Elia se ne andò.
5 I messi tornarono ad Achazia, il quale disse loro: ‘Perché siete
tornati?’
6 E quelli risposero: ‘Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto:
Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: Così dice l’Eterno: -
È forse perché non v’è alcun Dio in Israele che tu mandi a consultare
Baal-Zebub, dio di Ekron? Perciò, non scenderai dal letto sul quale sei
salito, ma per certo morrai’. -
7 Ed Achazia chiese loro: ‘Com’era l’uomo che vi è venuto incontro e vi ha
detto coteste parole?’
8 Quelli gli risposero: ‘Era un uomo vestito di pelo, con una cintola di
cuoio intorno ai fianchi’. E Achazia disse: ‘È Elia il Tishbita!’
9 Allora mandò un capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia ad
Elia; quegli salì e trovò Elia che stava seduto in cima al monte. Il
capitano gli disse: ‘O uomo di Dio, il re dice: - Scendi!’ -
10 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: ‘Se io sono un uomo di
Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!’
E dal cielo scese del fuoco che consumò lui e i suoi cinquanta.
11 Achazia mandò di nuovo un altro capitano di cinquanta uomini con la sua
compagnia, il quale si rivolse ad Elia e gli disse: ‘O uomo di Dio, il re
dice così: Fa’ presto, scendi!;
12 Elia rispose e disse loro: ‘Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco
dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini’. E dal cielo scese il
fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta.
13 Achazia mandò di nuovo un terzo capitano di cinquanta uomini con la sua
compagnia. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e,
giunto presso a lui, gli si gittò davanti in ginocchio, e lo supplicò,
dicendo: ‘O uomo di Dio, ti prego, la mia vita e la vita di questi
cinquanta tuoi servi sia preziosa agli occhi tuoi!
14 Ecco che del fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi
capitani di cinquanta uomini con le loro compagnie; ma ora sia la vita mia
preziosa agli occhi tuoi’.
15 E l’angelo dell’Eterno disse ad Elia: ‘Scendi con lui; non aver timore
di lui’. Elia dunque si levò, scese col capitano, andò dal re, e gli
disse:
16 ‘Così dice l’Eterno: - Poiché tu hai spediti de’ messi a consultar
Baal-Zebub, dio d’Ekron, quasi che non ci fosse in Israele alcun Dio da
poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale sei salito,
ma per certo morrai’. -
17 E Achazia morì, secondo la parola dell’Eterno pronunziata da Elia; e
Jehoram cominciò a regnare invece di lui l’anno secondo di Jehoram,
figliuolo di Giosafat re di Giuda, perché Achazia non avea figliuoli.
18 Or il resto delle azioni compiute da Achazia sta scritto nel libro
delle Cronache dei re d’Israele.
2 Re 2
1 Or quando l’Eterno volle rapire in cielo Elia in un turbine, Elia si
partì da Ghilgal con Eliseo.
2 Ed Elia disse ad Eliseo: ‘Fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi
manda fino a Bethel’. Ma Eliseo rispose: ‘Com’è vero che l’Eterno vive, e
che vive l’anima tua, io non ti lascerò’. Così discesero a Bethel.
3 I discepoli dei profeti ch’erano a Bethel andarono a trovare Eliseo, e
gli dissero: ‘Sai tu che l’Eterno quest’oggi rapirà in alto il tuo
signore?’ Quegli rispose: ‘Sì, lo so; tacete!’
4 Ed Elia gli disse: ‘Eliseo, fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi
manda a Gerico’. Quegli rispose: ‘Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive
l’anima tua, io non ti lascerò’. Così se ne vennero a Gerico.
5 I discepoli dei profeti ch’erano a Gerico s’accostarono ad Eliseo, e gli
dissero: ‘Sai tu che l’Eterno quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?’
Quegli rispose: ‘Sì, lo so; tacete!’
6 Ed Elia gli disse: ‘Fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda al
Giordano’. Quegli rispose: ‘Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive
l’anima, tua io non ti lascerò’. E proseguirono il cammino assieme.
7 E cinquanta uomini di tra i discepoli dei profeti andarono dietro a loro
e si fermarono dirimpetto al Giordano, da lungi, mentre Elia ed Eliseo si
fermarono sulla riva del Giordano.
8 Allora Elia prese il suo mantello, lo rotolò, e percosse le acque, le
quali si divisero di qua e di là, in guisa che passarono ambedue a piedi
asciutti.
9 E, passati che furono, Elia disse ad Eliseo: ‘Chiedi quello che vuoi
ch’io faccia per te, prima ch’io ti sia tolto’. Eliseo rispose: ‘Ti prego,
siami data una parte doppia del tuo spirito!’
10 Elia disse: ‘Tu domandi una cosa difficile; nondimeno, se tu mi vedi
quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma se non mi
vedi, non ti sarà dato’.
11 E com’essi continuavano a camminare discorrendo assieme, ecco un carro
di fuoco e de’ cavalli di fuoco che li separarono l’uno dall’altro, ed
Elia salì al cielo in un turbine.
12 E Eliseo lo vide e si mise a gridare: ‘Padre mio, padre mio! Carro
d’Israele e sua cavalleria!’ Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie
vesti, le strappò in due pezzi;
13 e raccolse il mantello ch’era caduto di dosso ad Elia, tornò indietro,
e si fermò sulla riva del Giordano.
14 E, preso il mantello ch’era caduto di dosso ad Elia, percosse le acque,
e disse: ‘Dov’è l’Eterno, l’Iddio d’Elia?’ e quando anch’egli ebbe
percosse le acque, queste si divisero di qua e di là, ed Eliseo passò.
15 Quando i discepoli dei profeti che stavano a Gerico di faccia al
Giordano ebbero visto Eliseo, dissero: ‘Lo spirito d’Elia s’è posato sopra
Eliseo’. E gli si fecero incontro, s’inchinarono fino a terra davanti a
lui,
16 e gli dissero: ‘Ecco qui tra i tuoi servi cinquanta uomini robusti;
lascia che vadano in cerca del tuo signore, se mai lo spirito dell’Eterno
l’avesse preso e gettato su qualche monte o in qualche valle’. Eliseo
rispose: ‘Non li mandate’.
17 Ma insistettero tanto, presso di lui, ch’ei ne fu confuso, e disse:
‘Mandateli’. Allora quelli mandarono cinquanta uomini, i quali cercarono
Elia per tre giorni, e non lo trovarono.
18 E quando furono tornati a lui, che s’era fermato a Gerico, egli disse
loro: ‘Non vi avevo io detto di non andare?’
19 Or gli abitanti della città dissero ad Eliseo: ‘Ecco, il soggiorno di
questa città è gradevole, come vede il mio signore; ma le acque son
cattive, e il paese è sterile’.
20 Ed egli disse: ‘Portatemi una scodella nuova, e mettetevi del sale’.
Quelli gliela portarono.
21 Ed egli si recò alla sorgente delle acque, vi gettò il sale, e disse:
‘Così dice l’Eterno: - Io rendo sane queste acque, ed esse non saran più
causa di morte né di sterilità’.
22 Così le acque furon rese sane e tali son rimaste fino al dì d’oggi,
secondo la parola che Eliseo aveva pronunziata.
23 Poi di là Eliseo salì a Bethel; e, come saliva per la via, usciron
dalla città dei piccoli ragazzi, i quali lo beffeggiavano, dicendo: ‘Sali
calvo! Sali calvo!’
24 Egli si voltò, li vide, e li maledisse nel nome dell’Eterno; e due orse
uscirono dal bosco, che sbranarono quarantadue di quei ragazzi.
25 Di là Eliseo si recò sul monte Carmel, donde poi tornò a Samaria.
2 Re 3
1 Or Jehoram, figliuolo di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a
Samaria l’anno decimottavo di Giosafat, re di Giuda, e regnò dodici anni.
2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; ma non quanto suo padre
e sua madre, perché tolse via la statua di Baal, che suo padre avea fatta.
3 Nondimeno egli rimase attaccato ai peccati coi quali Geroboamo figliuolo
di Nebat, aveva fatto peccare Israele; e non se ne distolse.
4 Or Mesha, re di Moab, allevava molto bestiame e pagava al re d’Israele
un tributo di centomila agnelli e centomila montoni con le loro lane.
5 Ma, morto che fu Achab, il re di Moab si ribellò al re d’Israele.
6 Allora il re Jehoram uscì di Samaria e passò in rassegna tutto Israele;
7 poi si mise in via, e mandò a dire a Giosafat, re di Giuda: ‘Il re di
Moab mi si è ribellato; vuoi tu venire con me alla guerra contro Moab?’
Quegli rispose: ‘Verrò; fa’ conto di me come di te stesso, del mio popolo
come del tuo, de’ miei cavalli come dei tuoi’.
8 E soggiunse: ‘Per che via saliremo?’ Jehoram rispose: ‘Per la via del
deserto di Edom’.
9 Così il re d’Israele, il re di Giuda e il re di Edom si mossero; e dopo
aver girato a mezzodì con una marcia di sette giorni, mancò l’acqua
all’esercito e alle bestie che gli andavan dietro.
10 Allora il re d’Israele disse: ‘Ahimè, l’Eterno ha chiamati assieme
questi tre re, per darli nelle mani di Moab!’
11 Ma Giosafat chiese: ‘Non v’ha egli qui alcun profeta dell’Eterno
mediante il quale possiam consultare l’Eterno?’ Uno dei servi del re
d’Israele rispose: ‘V’è qui Eliseo, figliuolo di Shafat, il quale versava
l’acqua sulle mani d’Elia’. E Giosafat disse:
12 ‘La parola dell’Eterno è con lui’. Così il re d’Israele, Giosafat e il
re di Edom andarono a trovarlo.
13 Eliseo disse al re d’Israele: ‘Che ho io da far con te? Vattene ai
profeti di tuo padre ed ai profeti di tua madre!’ Il re d’Israele gli
rispose: ‘No, perché l’Eterno ha chiamati insieme questi tre re per darli
nelle mani di Moab’.
14 Allora Eliseo disse: ‘Com’è vero che vive l’Eterno degli eserciti al
quale io servo, se non avessi rispetto a Giosafat, re di Giuda, io non
avrei badato a te né t’avrei degnato d’uno sguardo.
15 Ma ora conducetemi qua un sonatore d’arpa’. E, mentre il sonatore
arpeggiava, la mano dell’Eterno fu sopra Eliseo,
16 che disse: ‘Così parla l’Eterno: Fate in questa valle delle fosse,
delle fosse.
17 Poiché così dice l’Eterno: Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia,
e nondimeno questa valle si riempirà d’acqua; e berrete voi, il vostro
bestiame e le vostre bestie da tiro.
18 E questo è ancora poca cosa agli occhi dell’Eterno; perché egli darà
anche Moab nelle vostre mani.
19 E voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le città
ragguardevoli, abbatterete tutti i buoni alberi, turerete tutte le
sorgenti d’acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra’.
-
20 La mattina dopo, nell’ora in cui s’offre l’oblazione, ecco che l’acqua
arrivò dal lato di Edom e il paese ne fu ripieno.
21 Ora tutti i Moabiti, avendo udito che quei re eran saliti per muover
loro guerra, avevan radunato tutti quelli ch’erano in età di portare le
armi, e occupavano la frontiera.
22 La mattina, come furono alzati, il sole splendeva sulle acque, e i
Moabiti videro, là dirimpetto a loro, le acque rosse come sangue;
23 e dissero: ‘Quello è sangue! Quei re son di certo venuti alle mani fra
loro e si son distrutti fra loro; or dunque, Moab, alla preda!’
24 E si avanzarono verso il campo d’Israele; ma sorsero gl’Israeliti e
sbaragliarono i Moabiti, che fuggirono d’innanzi a loro. Poi penetrarono
nel paese, e continuarono a battere Moab.
25 Distrussero le città; ogni buon pezzo di terra lo riempirono di pietre,
ciascuno gettandovi la sua; turarono tutte le sorgenti d’acque e
abbatterono tutti i buoni alberi. Non rimasero che le mura di
Kir-Hareseth, e i frombolieri la circondarono e l’attaccarono.
26 Il re di Moab, vedendo che l’attacco era troppo forte per lui, prese
seco settecento uomini, per aprirsi, a spada tratta, un varco, fino al re
di Edom; ma non poterono.
27 Allora prese il suo figliuolo primogenito, che dovea succedergli nel
regno, e l’offerse in olocausto sopra le mura. A questa vista, un profondo
orrore s’impadronì degli Israeliti, che s’allontanarono dal re di Moab e
se ne tornarono al loro paese.
2 Re 4
1 Or una donna di tra le mogli de’ discepoli de’ profeti esclamò e disse
ad Eliseo: ‘Il mio marito, tuo servo, è morto; e tu sai che il tuo servo
temeva l’Eterno; e il suo creditore è venuto per prendersi i miei due
figliuoli e farsene degli schiavi’.
2 Eliseo le disse: ‘Che debbo io fare per te? Dimmi; che hai tu in casa?’
Ella rispose: ‘La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto
d’olio’.
3 Allora egli disse: ‘Va’ fuori, chiedi in prestito da tutti i tuoi vicini
de’ vasi vuoti; e non ne chieder pochi.
4 Poi torna, serra l’uscio dietro a te ed ai tuoi figliuoli, e versa
dell’olio in tutti que’ vasi; e, man mano che saran pieni, falli mettere
da parte’.
5 Ella dunque si partì da lui, e si chiuse in casa coi suoi figliuoli;
questi le portavano i vasi, ed ella vi versava l’olio.
6 E quando i vasi furono pieni, ella disse al suo figliuolo: ‘Portami
ancora un vaso’. Quegli le rispose: ‘Non ce n’è più dei vasi’. E l’olio si
fermò.
7 Allora ella andò e riferì tutto all’uomo di Dio, che le disse: ‘Va’ a
vender l’olio, e paga il tuo debito; e di quel che resta sostentati tu ed
i tuoi figliuoli’.
8 Or avvenne che un giorno Eliseo passava per Shunem, e c’era quivi una
donna ricca che lo trattenne con premura perché prendesse cibo da lei; e
tutte le volte che passava di là, si recava da lei a mangiare.
9 Ed ella disse a suo marito: ‘Ecco, io son convinta che quest’uomo che
passa sempre da noi, è un santo uomo di Dio.
10 Ti prego, facciamogli costruire, di sopra, una piccola camera in
muratura, e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un
candeliere, affinché, quando verrà da noi, egli possa ritirarvisi’.
11 Così, un giorno ch’egli giunse a Shunem, si ritirò su in quella camera,
e vi dormì.
12 E disse a Ghehazi, suo servo: ‘Chiama questa Shunamita’. Quegli la
chiamò, ed ella si presentò davanti a lui.
13 Ed Eliseo disse a Ghehazi: ‘Or dille così: - Ecco, tu hai avuto per noi
tutta questa premura; che si può fare per te? Hai bisogno che si parli per
te al re o al capo dell’esercito?’ - Ella rispose:
14 ‘Io vivo in mezzo al mio popolo’. Ed Eliseo disse: ‘Che si potrebbe
fare per lei?’ Ghehazi rispose: ‘Ma! ella non ha figliuoli, e il suo
marito è vecchio’.
15 Eliseo gli disse: ‘Chiamala!’ Ghehazi la chiamò, ed ella si presentò
alla porta.
16 Ed Eliseo le disse: ‘L’anno prossimo, in questo stesso tempo, tu
abbraccerai un figliuolo’. Ella rispose: ‘No, signor mio, tu che sei un
uomo di Dio, non ingannare la tua serva!’
17 E questa donna concepì e partorì un figliuolo, in quel medesimo tempo,
l’anno dopo, come Eliseo le aveva detto.
18 Il bambino si fe’ grande; e, un giorno ch’era uscito per andare da suo
padre presso i mietitori,
19 disse a suo padre: ‘Oh! la mia testa! la mia testa!’ Il padre disse al
suo servo: ‘Portalo a sua madre!’
20 Il servo lo portò via e lo recò a sua madre. Il fanciullo rimase sulle
ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi si morì.
21 Allora ella salì, lo adagiò sul letto dell’uomo di Dio, chiuse la
porta, ed uscì.
22 E, chiamato il suo marito, disse: ‘Ti prego, mandami uno de’ servi e
un’asina, perché voglio correre dall’uomo di Dio, e tornare’.
23 Il marito le chiese: ‘Perché vuoi andar da lui quest’oggi? Non è il
novilunio, e non è sabato’. Ella rispose: ‘Lascia fare!’
24 Poi fece sellar l’asina e disse al suo servo: ‘Guidala, e tira via; non
mi fermare per istrada, a meno ch’io tel dica’.
25 Ella dunque partì, e giunse dall’uomo di Dio, sul monte Carmel. E come
l’uomo di Dio l’ebbe scorta di lontano, disse a Ghehazi, suo servo: ‘Ecco
la Shunamita che viene!
26 Ti prego, corri ad incontrarla, e dille: - Stai bene? Sta bene tuo
marito? E il bimbo sta bene?’ - Ella rispose: ‘Stanno bene’.
27 E come fu giunta dall’uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi.
Ghehazi si appressò per respingerla; ma l’uomo di Dio disse: ‘Lasciala
stare, poiché l’anima sua è in amarezza, e l’Eterno me l’ha nascosto, e
non me l’ha rivelato’.
28 La donna disse: ‘Avevo io forse domandato al mio signore un figliuolo?
Non ti diss’io: - Non m’ingannare? -’
29 Allora Eliseo disse a Ghehazi: ‘Cingiti i fianchi, prendi in mano il
mio bastone, e parti. Se t’imbatti in qualcuno, non lo salutare; e se
alcuno ti saluta, non gli rispondere; e poserai il mio bastone sulla
faccia del fanciullo’.
30 La madre del fanciullo disse ad Eliseo: ‘Com’è vero che l’Eterno vive,
e che vive l’anima tua, io non ti lascerò’. Ed Eliseo si levò e le andò
appresso.
31 Or Ghehazi, che li avea preceduti, pose il bastone sulla faccia del
fanciullo, ma non ci fu né voce né segno alcuno di vita. Tornò quindi
incontro ad Eliseo, e gli riferì la cosa, dicendo: ‘Il fanciullo non s’è
svegliato’.
32 E quando Eliseo arrivò in casa, ecco che il fanciullo era morto e
adagiato sul letto di lui.
33 Egli entrò, si chiuse dentro col fanciullo, e pregò l’Eterno.
34 Poi salì sul letto e si coricò sul fanciullo; pose la sua bocca sulla
bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di
lui; si distese sopra di lui, e le carni del fanciullo si riscaldarono.
35 Poi Eliseo s’allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalì, e si
ridistese sopra il fanciullo; e il fanciullo starnutì sette volte, ed
aperse gli occhi.
36 Allora Eliseo chiamò Ghehazi, e gli disse: ‘Chiama questa Shunamita’.
Egli la chiamò; e com’ella fu giunta da Eliseo, questi le disse: ‘Prendi
il tuo figliuolo’.
37 Ed ella entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese
il suo figliuolo, ed uscì.
38 Eliseo se ne tornò a Ghilgal, e v’era carestia nel paese. Or mentre i
discepoli de’ profeti stavan seduti davanti a lui, egli disse al suo
servo: ‘Metti il marmittone al fuoco, e cuoci una minestra per i discepoli
dei profeti’.
39 E uno di questi uscì fuori nei campi per coglier delle erbe; trovò una
specie di vite salvatica, ne colse delle colloquintide, e se n’empì la
veste; e, tornato che fu, le tagliò a pezzi nella marmitta dov’era la
minestra; perché non si sapeva che cosa fossero.
40 Poi versarono della minestra a quegli uomini perché mangiassero; ma
com’essi l’ebbero gustata, esclamarono: ‘C’è la morte, nella marmitta, o
uomo di Dio!’ E non ne poteron mangiare.
41 Eliseo disse: ‘Ebbene, portatemi della farina!’ La gettò nella
marmitta, e disse: ‘Versatene a questa gente che mangi’. E non c’era più
nulla di cattivo nella marmitta.
42 Giunse poi un uomo da Baal-Shalisha, che portò all’uomo di Dio del pane
delle primizie: venti pani d’orzo, e del grano nuovo nella sua bisaccia.
Eliseo disse al suo servo: ‘Danne alla gente che mangi’.
43 Quegli rispose: ‘Come fare a por questo davanti a cento persone?’ Ma
Eliseo disse: ‘Danne alla gente che mangi; perché così dice l’Eterno: -
Mangeranno, e ne avanzerà’. -
44 Così egli pose quelle provviste davanti alla gente, che mangiò e ne
lasciò d’avanzo, secondo la parola dell’Eterno.
2 Re 5
1 Or Naaman, capo dell’esercito del re di Siria, era un uomo in grande
stima ed onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui l’Eterno
avea reso vittoriosa la Siria; ma quest’uomo forte e prode era lebbroso.
2 Or alcune bande di Sirî, in una delle loro incursioni, avean condotta
prigioniera dal paese d’Israele una piccola fanciulla, ch’era passata al
servizio della moglie di Naaman.
3 Ed ella disse alla sua padrona: ‘Oh se il mio signore potesse
presentarsi al profeta ch’è a Samaria! Questi lo libererebbe dalla sua
lebbra!’
4 Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: ‘Quella
fanciulla del paese d’Israele ha detto così e così’.
5 Il re di Siria gli disse: ‘Ebbene, va’; io manderò una lettera al re
d’Israele’. Quegli dunque partì, prese seco dieci talenti d’argento,
seimila sicli d’oro, e dieci mute di vestiti.
6 E portò al re d’Israele la lettera, che diceva: ‘Or quando questa
lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servo, perché tu
lo guarisca dalla sua lebbra’.
7 Quando il re d’Israele ebbe letta la lettera, si stracciò le vesti, e
disse: ‘Son io forse Dio, col potere di far morire e vivere, che colui
manda da me perch’io guarisca un uomo dalla sua lebbra? Tenete per cosa
certa ed evidente ch’ei cerca pretesti contro di me’.
8 Quando Eliseo, l’uomo di Dio, ebbe udito che il re s’era stracciato le
vesti, gli mandò a dire: ‘Perché ti sei stracciato le vesti? Venga pure
colui da me, e vedrà che v’è un profeta in Israele’.
9 Naaman dunque venne coi suoi cavalli ed i suoi carri, e si fermò alla
porta della casa di Eliseo.
10 Ed Eliseo gl’inviò un messo a dirgli: ‘Va’, lavati sette volte nel
Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro’.
11 Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: ‘Ecco, io pensavo: Egli
uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome
dell’Eterno, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il
lebbroso.
12 I fiumi di Damasco, l’Abanah e il Farpar, non son essi migliori di
tutte le acque d’Israele? Non posso io lavarmi in quelli ed esser
mondato?’ E, voltatosi, se n’andava infuriato.
13 Ma i suoi servi gli si accostarono per parlargli, e gli dissero: ‘Padre
mio, se il profeta t’avesse ordinato una qualche cosa difficile, non
l’avresti tu fatta? Quanto più ora ch’egli t’ha detto: - Lavati, e sarai
mondato?’ -
14 Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la
parola dell’uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne d’un piccolo
fanciullo, e rimase puro.
15 Poi tornò con tutto il suo séguito all’uomo di Dio, andò a presentarsi
davanti a lui, e disse: ‘Ecco, io riconosco adesso che non v’è alcun Dio
in tutta la terra, fuorché in Israele. Ed ora, ti prego, accetta un regalo
dal tuo servo’.
16 Ma Eliseo rispose: ‘Com’è vero che vive l’Eterno di cui sono servo, io
non accetterò nulla’. Naaman lo pressava ad accettare, ma egli rifiutò.
17 Allora Naaman disse: ‘Poiché non vuoi, permetti almeno che sia data al
tuo servo tanta terra quanta ne portano due muli; giacché il tuo servo non
offrirà più olocausti e sacrifizi ad altri dèi, ma solo all’Eterno.
18 Nondimeno, questa cosa voglia l’Eterno perdonare al tuo servo: quando
il mio signore entra nella casa di Rimmon per quivi adorare, e s’appoggia
al mio braccio, ed anch’io mi prostro nel tempio di Rimmon, voglia
l’Eterno perdonare a me, tuo servo, quand’io mi prostrerò così nel tempio
di Rimmon!’
19 Eliseo gli disse: ‘Va’ in pace!’ Ed egli si partì da lui e fece un buon
tratto di strada.
20 Ma Ghehazi, servo d’Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: ‘Ecco, il mio
signore è stato troppo generoso con Naaman, con questo Siro, non
accettando dalla sua mano quel ch’egli avea portato; com’è vero che
l’Eterno vive, io gli voglio correr dietro, e voglio aver da lui
qualcosa’.
21 Così Ghehazi corse dietro a Naaman; e quando Naaman vide che gli
correva dietro, saltò giù dal carro per andargli incontro, e gli disse:
‘Va egli tutto bene?’
22 Quegli rispose: ‘Tutto bene. Il mio signore mi manda a dirti: - Ecco,
proprio ora mi sono arrivati dalla contrada montuosa d’Efraim due giovani
de’ discepoli dei profeti; ti prego, da’ loro un talento d’argento e due
mute di vestiti’. -
23 Naaman disse: ‘Piacciati accettare due talenti!’ E gli fece premura;
chiuse due talenti d’argento in due sacchi con due mute di vesti, e li
caricò addosso a due de’ suoi servi, che li portarono davanti a Ghehazi.
24 E, giunto che fu alla collina, prese i sacchi dalle loro mani, li
ripose nella casa, e licenziò quegli uomini, che se ne andarono.
25 Poi andò a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: ‘Donde
vieni, Ghehazi?’ Questi rispose: ‘Il tuo servo non è andato in verun
luogo’.
26 Ma Eliseo gli disse: ‘Il mio spirito non era egli là presente, quando
quell’uomo si voltò e scese dal suo carro per venirti incontro? È forse
questo il momento di prender danaro, di prender vesti, e uliveti e vigne,
pecore e buoi, servi e serve?
27 La lebbra di Naaman s’attaccherà perciò a te ed alla tua progenie in
perpetuo’. E Ghehazi uscì dalla presenza di Eliseo, tutto lebbroso, bianco
come la neve.
2 Re 6
1 I discepoli dei profeti dissero ad Eliseo: ‘Ecco, il luogo dove noi ci
raduniamo in tua presenza è troppo angusto per noi.
2 Lasciaci andare fino al Giordano; ciascun di noi prenderà là una trave,
e ci farem quivi un luogo dove ci possiam radunare’. Eliseo rispose:
‘Andate’.
3 E un di loro disse: ‘Abbi, ti prego, la compiacenza di venire anche tu
coi tuoi servi’. Egli rispose: ‘Verrò’.
4 E così andò con loro. Giunti che furono al Giordano, si misero a tagliar
legna.
5 E come l’un d’essi abbatteva una trave, il ferro della scure gli cadde
nell’acqua; ond’egli cominciò a gridare: - ‘Ah, signor mio! e l’avevo
presa ad imprestito!’ -
6 L’uomo di Dio disse: ‘Dov’è caduta?’ E colui gli additò il luogo. Allora
Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece
venire a galla il ferro, e disse: ‘Prendilo’.
7 E quegli stese la mano e lo prese.
8 Ora il re di Siria faceva guerra contro Israele; e in un consiglio che
tenne coi suoi servi, disse: ‘Io porrò il mio campo nel tale e tal luogo’.
9 E l’uomo di Dio mandò a dire al re d’Israele: ‘Guardati dal trascurare
quel tal luogo, perché vi stan calando i Sirî’.
10 E il re d’Israele mandò gente verso il luogo che l’uomo di Dio gli
aveva detto, e circa il quale l’avea premunito; e quivi si mise in
guardia. Il fatto avvenne non una né due ma più volte.
11 Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi
servi, e disse loro: ‘Non mi farete dunque sapere chi dei nostri è per il
re d’Israele?’
12 Uno de’ suoi servi rispose: ‘Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il
profeta ch’è in Israele, fa sapere al re d’Israele perfino le parole che
tu dici nella camera ove dormi’.
13 E il re disse: ‘Andate, vedete dov’è, ed io lo manderò a pigliare’. Gli
fu riferito ch’era a Dothan.
14 Ed il re vi mandò cavalli, carri e gran numero di soldati, i quali
giunsero di nottetempo, e circondarono la città.
15 Il servitore dell’uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì fuori, ed
ecco che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la
città. E il servo disse all’uomo di Dio: ‘Ah, signor mio, come faremo?’
16 Quegli rispose: ‘Non temere, perché quelli che son con noi son più
numerosi di quelli che son con loro’.
17 Ed Eliseo pregò e disse: ‘O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi,
affinché vegga!’ E l’Eterno aperse gli occhi del servo, che vide a un
tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno ad Eliseo.
18 E come i Sirî scendevano verso Eliseo, questi pregò l’Eterno e disse:
‘Ti prego, accieca cotesta gente!’ E l’Eterno l’accecò, secondo la parola
d’Eliseo.
19 Allora Eliseo disse loro: ‘Non è questa la strada, e non è questa la
città; venitemi appresso ed io vi condurrò all’uomo che voi cercate’. E li
menò a Samaria.
20 Quando furono entrati in Samaria, Eliseo disse: ‘O Eterno, apri loro
gli occhi, affinché veggano’. L’Eterno aperse loro gli occhi, e a un
tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria.
21 E il re d’Israele, come li ebbe veduti, disse ad Eliseo: ‘Padre mio, li
debbo colpire? li debbo colpire?’
22 Eliseo rispose: ‘Non li colpire! Colpisci tu forse quelli che fai
prigionieri con la tua spada e col tuo arco? Metti loro davanti del pane e
dell’acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino al loro signore’.
23 Il re d’Israele preparò loro gran copia di cibi; e quand’ebbero
mangiato e bevuto, li licenziò, e quelli tornarono al loro signore; e le
bande dei Sirî non vennero più a fare incursioni sul territorio d’Israele.
24 Or dopo queste cose avvenne che Ben-Hadad, re di Siria, radunato tutto
il suo esercito, salì contro Samaria, e la cinse d’assedio.
25 E vi fu una gran carestia in Samaria; e i Sirî la strinsero tanto
dappresso che una testa d’asino vi si vendeva ottanta sicli d’argento, e
il quarto d’un kab di sterco di colombi, cinque sicli d’argento.
26 Or come il re d’Israele passava sulle mura, una donna gli gridò:
‘Aiutami, o re, mio signore!’
27 Il re le disse: ‘Se non t’aiuta l’Eterno, come posso aiutarti io? Con
quel che dà l’aia o con quel che dà lo strettoio?’
28 Poi il re aggiunse: ‘Che hai?’ Ella rispose: ‘Questa donna mi disse: -
Da’ qua il tuo figliuolo, che lo mangiamo oggi; domani mangeremo il mio. -
29 Così cocemmo il mio figliuolo, e lo mangiammo. Il giorno seguente io le
dissi: - Da’ qua il tuo figliuolo, che lo mangiamo. - Ma essa ha nascosto
il suo figliuolo’.
30 Quando il re ebbe udite le parole della donna, si stracciò le vesti; e
come passava sulle mura, il popolo vide ch’egli portava, sotto, un cilicio
sulla carne.
31 E il re disse: ‘Mi tratti Iddio con tutto il suo rigore, se oggi la
testa di Eliseo, figliuolo di Shafat, rimane ancora sulle sue spalle!’
32 Or Eliseo se ne stava sedendo in casa sua, e con lui stavano a sedere
gli anziani. Il re mandò innanzi un uomo; ma prima che questo messo
giungesse, Eliseo disse agli anziani: ‘Lo vedete voi che questo figliuol
d’un assassino manda qualcuno a tagliarmi la testa? Badate bene;
quand’arriva il messo, chiudete la porta, e tenetegliela ben chiusa in
faccia. Non si sente già dietro a lui il rumore de’ passi del suo
signore?’
33 Egli parlava ancora con essi, quand’ecco scendere verso di lui il
messo. E il re disse: ‘Ecco questo male vien dall’Eterno; che ho io più da
sperar dall’Eterno?’
2 Re 7
1 Allora Eliseo disse: ‘Ascoltate la parola dell’Eterno! Così dice
l’Eterno: - Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, la misura di fior
di farina si avrà per un siclo, e le due misure d’orzo si avranno per un
siclo’.
2 Ma il capitano sul cui braccio il re s’appoggiava, rispose all’uomo di
Dio: ‘Ecco, anche se l’Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe
mai avvenire una cosa siffatta?’ Eliseo rispose: ‘Ebbene, lo vedrai con
gli occhi tuoi, ma non ne mangerai’.
3 Or v’erano quattro lebbrosi presso all’entrata della porta, i quali
dissero tra di loro: ‘Perché vogliam noi restar qui finché moriamo?
4 Se diciamo: - Entriamo in città - in città c’è la fame, e noi vi
morremo; se restiamo qui, morremo lo stesso. Or dunque venite, andiamoci a
buttare nel campo dei Sirî; se ci lascian vivere, vivremo; se ci dànno la
morte, morremo’.
5 E, sull’imbrunire, si mossero per andare al campo dei Sirî; e come furon
giunti all’estremità del campo dei Sirî, ecco che non v’era alcuno.
6 Il Signore avea fatto udire nel campo dei Sirî un rumor di carri, un
rumor di cavalli, un rumor di grande esercito, sì che i Sirî avean detto
fra di loro: ‘Ecco, il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli
Hittei e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci’.
7 E s’eran levati, ed eran fuggiti sull’imbrunire, abbandonando le loro
tende, i loro cavalli, i loro asini, e il campo così com’era; eran fuggiti
per salvarsi la vita.
8 Que’ lebbrosi, giunti che furono all’estremità del campo, entrarono in
una tenda, mangiarono, bevvero, e portaron via argento, oro, vesti, e
andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un’altra
tenda, e anche di là portaron via roba, che andarono a nascondere.
9 Ma poi dissero fra di loro: ‘Noi non facciamo bene; questo è giorno di
buone novelle, e noi ci tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno,
sarem tenuti per colpevoli. Or dunque venite, andiamo ad informare la casa
del re’.
10 Così partirono, chiamarono i guardiani della porta di città, e li
informarono della cosa, dicendo: ‘Siamo andati al campo dei Sirî, ed ecco
che non v’è alcuno, né vi s’ode voce d’uomo; non vi son che i cavalli
attaccati, gli asini attaccati, e le tende intatte’.
11 Allora i guardiani chiamarono, e fecero saper la cosa alla gente del re
dentro il palazzo.
12 E il re si levò nella notte, e disse ai suoi servi: ‘Vi voglio dire io
quel che ci hanno fatto i Sirî. Sanno che patiamo la fame; sono quindi
usciti dal campo a nascondersi per la campagna, dicendo: - Come usciranno
dalla città, li prenderemo vivi, ed entreremo nella città’.
13 Uno de’ suoi servi gli rispose: ‘Ti prego, si prendan cinque de’
cavalli che rimangono ancora nella città - guardate! son come tutta la
moltitudine d’Israele che v’è rimasta; son come tutta la moltitudine
d’Israele che va in consunzione! - e mandiamo a vedere di che si tratta’.
14 Presero dunque due carri coi loro cavalli, e il re mandò degli uomini
in traccia dell’esercito dei Sirî, dicendo: ‘Andate e vedete’.
15 E quelli andarono in traccia de’ Sirî, fino al Giordano; ed ecco, tutta
la strada era piena di vesti e di oggetti, che i Sirî avean gettati via
nella loro fuga precipitosa. E i messi tornarono e riferiron tutto al re.
16 Allora il popolo uscì fuori, e saccheggiò il campo dei Sirî; e una
misura di fior di farina si ebbe per un siclo e due misure d’orzo per un
siclo secondo la parola dell’Eterno.
17 Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio
s’appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta
e morì, come avea detto l’uomo di Dio, quando avea parlato al re ch’era
sceso a trovarlo.
18 Difatti, quando l’uomo di Dio avea parlato al re dicendo: ‘Domani, a
quest’ora, alla porta di Samaria, due misure d’orzo s’avranno per un siclo
e una misura di fior di farina per un siclo’,
19 quel capitano avea risposto all’uomo di Dio e gli avea detto: ‘Ecco,
anche se l’Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire
una cosa siffatta?’ Ed Eliseo gli avea detto: ‘Ebbene, lo vedrai con gli
occhi tuoi, ma non ne mangerai’.
20 E così gli avvenne: fu calpestato dalla folla presso la porta, e morì.
2 Re 8
1 Or Eliseo avea detto alla donna di cui avea risuscitato il figliuolo:
‘Lèvati, vattene, tu con la tua famiglia, a soggiornare all’estero, dove
potrai; perché l’Eterno ha chiamata la carestia, e difatti essa verrà nel
paese per sette anni’.
2 E la donna si levò, e fece come le avea detto l’uomo di Dio; se ne andò
con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni nel paese de’ Filistei.
3 Finiti i sette anni, quella donna tornò dal paese de’ Filistei, e andò a
ricorrere al re per riavere la sua casa e le sue terre.
4 Or il re discorreva con Ghehazi, servo dell’uomo di Dio, e gli diceva:
‘Ti prego raccontami tutte le cose grandi che ha fatte Eliseo’.
5 E mentre appunto Ghehazi raccontava al re come Eliseo aveva risuscitato
il morto, ecco che la donna, di cui era stato risuscitato il figliuolo,
venne a ricorrere al re per riavere la sua casa e le sue terre. E Ghehazi
disse: ‘O re, mio signore, questa è quella donna, e questo è il suo
figliuolo, che Eliseo ha risuscitato’.
6 Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le dette un
eunuco, al quale disse: ‘Falle restituire tutto quello ch’è suo, e tutte
le rendite delle terre, dal giorno in cui ella lasciò il paese, fino ad
ora’.
7 Or Eliseo si recò a Damasco; Ben-Hadad, re di Siria, era ammalato, e gli
fu riferito che l’uomo di Dio era giunto colà.
8 Allora il re disse ad Hazael: ‘Prendi teco un regalo, va’ incontro
all’uomo di Dio, e consulta per mezzo di lui l’Eterno, per sapere se io
guarirò da questa malattia’.
9 Hazael dunque andò incontro ad Eliseo, portando seco in regalo tutto
quello che v’era di meglio in Damasco: un carico di quaranta cammelli.
Come fu giunto, si presentò ad Eliseo, e gli disse: ‘Il tuo figliuolo
Ben-Hadad, re di Siria, mi ha mandato a te per dirti: ‘Guarirò io da
questa malattia?’
10 Eliseo gli rispose: ‘Vagli a dire: - Guarirai di certo. - Ma l’Eterno
m’ha fatto vedere che di sicuro morrà’.
11 E l’uomo di Dio posò lo sguardo sopra Hazael, e lo fissò così a lungo,
da farlo arrossire, poi si mise a piangere.
12 Hazael disse: ‘Perché piange il mio signore?’ Eliseo rispose: ‘Perché
so il male che tu farai ai figliuoli d’Israele; tu darai alle fiamme le
loro fortezze, ucciderai la loro gioventù con la spada, schiaccerai i loro
bambini, e sventrerai le loro donne incinte’.
13 Hazael disse: ‘Ma che cos’è mai il tuo servo questo cane, per fare
delle cose sì grandi?’ Eliseo rispose: ‘L’Eterno m’ha fatto vedere che tu
sarai re di Siria’.
14 Hazael si partì da Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: ‘Che
t’ha detto Eliseo?’ Quegli rispose: ‘Mi ha detto che guarirai di certo’.
15 Il giorno dopo, Hazael prese una coperta, la tuffò nell’acqua, e la
distese sulla faccia di Ben-Hadad, che morì. E Hazael regnò in luogo suo.
16 Or l’anno quinto di Joram, figliuolo di Achab, re d’Israele, Jehoram,
figliuolo di Giosafat re di Giuda, cominciò a regnare su Giuda.
17 Avea trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in
Gerusalemme.
18 E camminò per la via dei re d’Israele, come avea fatto la casa di
Achab; poiché avea per moglie una figliuola di Achab; e fece ciò ch’è male
agli occhi dell’Eterno.
19 Nondimeno l’Eterno non volle distrugger Giuda, per amor di Davide suo
servo, conformemente alla promessa fattagli di lasciar sempre una lampada
a lui ed ai suoi figliuoli.
20 Ai tempi suoi, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda e si
dette un re.
21 Allora Joram passò a Tsair con tutti i suoi carri; e una notte si levò,
e sconfisse gli Edomiti che lo aveano accerchiato e i capitani dei carri;
e la gente di Joram poté fuggire alle proprie case.
22 Così Edom si è ribellato e si è sottratto al giogo di Giuda fino al dì
d’oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò.
23 Il rimanente delle azioni di Joram e tutto quello che fece, si trova
scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
24 E Joram si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella
città di Davide. E Achazia, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
25 L’anno dodicesimo di Joram, figliuolo di Achab, re d’Israele, Achazia,
figliuolo di Jehoram re di Giuda, cominciò a regnare.
26 Aveva ventidue anni, quando cominciò a regnare, e regnò un anno in
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athalia, nipote di Omri, re d’Israele.
27 Egli camminò per la via della casa di Achab, e fece ciò ch’è male agli
occhi dell’Eterno, come la casa di Achab, perché era imparentato con la
casa di Achab.
28 E andò con Joram, figliuolo di Achab, a combattere contro Hazael, re di
Siria, a Ramoth di Galaad; e i Sirî ferirono Joram;
29 e il re Joram tornò a Izreel per farsi curare delle ferite che avea
ricevute dai Sirî a Ramah, quando combatteva contro Hazael, re di Siria.
Ed Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, scese ad Izreel a vedere
Joram, figliuolo di Achab, perché questi era ammalato.
2 Re 9
1 Allora il profeta Eliseo chiamò uno de’ discepoli dei profeti, e gli
disse: ‘Cingiti i fianchi, prendi teco quest’ampolla d’olio, e va’ a
Ramoth di Galaad.
2 Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Jehu, figliuolo di Jehoshafat,
figliuolo di Nimsci; entra, fallo alzare di mezzo ai suoi fratelli, e
menalo in una camera appartata.
3 Poi prendi l’ampolla d’olio, versagliela sul capo, e digli: Così dice
l’Eterno: - Io ti ungo re d’Israele. - Poi apri la porta, e fuggi senza
indugiare’.
4 Così quel giovine, il servo del profeta, partì per Ramoth di Galaad.
5 E, come vi fu giunto, ecco che i capitani dell’esercito stavan seduti
assieme; e disse: ‘Capitano, ho da dirti una parola’. Jehu chiese: ‘A chi
di tutti noi?’ Quegli rispose: ‘A te, capitano’.
6 Jehu si alzò, ed entrò in casa; e il giovane gli versò l’olio sul capo,
dicendogli: ‘Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: - Io ti ungo re del
popolo dell’Eterno, re d’Israele. -
7 E tu colpirai la casa di Achab, tuo signore, ed io farò vendetta del
sangue de’ profeti miei servi, e del sangue di tutti i servi dell’Eterno,
sopra Izebel;
8 e tutta la casa di Achab perirà, e io sterminerò dalla casa di Achab
fino all’ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele.
9 E ridurrò la casa di Achab come la casa di Geroboamo, figliuolo di
Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo di Ahija.
10 E i cani divoreranno Izebel nel campo d’Izreel, e non vi sarà chi le
dia sepoltura’. Poi il giovine aprì la porta, e fuggì.
11 Quando Jehu uscì per raggiungere i servi del suo signore, gli dissero:
‘Va tutto bene? Perché quel pazzo è egli venuto da te?’ Egli rispose loro:
‘Voi conoscete l’uomo e i suoi discorsi!’
12 Ma quelli dissero: ‘Non è vero! Orsù, diccelo!’ Jehu rispose: ‘Ei m’ha
parlato così e così, e m’ha detto: - Così dice l’Eterno: Io t’ungo re
d’Israele’.
13 Allora ognun d’essi s’affrettò a togliersi il proprio mantello, e a
stenderlo sotto Jehu su per i nudi gradini; poi suonarono la tromba, e
dissero: ‘Jehu è re!’
14 E Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci, fece una congiura
contro Joram. - Or Joram, con tutto Israele, stava difendendo Ramoth di
Galaad contro Hazael, re di Siria;
15 ma il re Joram era tornato a Izreel per farsi curare delle ferite che
avea ricevuto dai Sirî, combattendo contro Hazael, re di Siria. - E Jehu
disse: ‘Se così vi piace, nessuno esca e fugga dalla città per andare a
portar la nuova a Izreel’.
16 Poi Jehu montò sopra un carro e partì per Izreel, perché quivi si
trovava Joram allettato; e Achazia, re di Giuda, v’era sceso per visitare
Joram.
17 Or la sentinella che stava sulla torre di Izreel, scòrse la schiera
numerosa di Jehu che veniva, e disse: ‘Vedo una schiera numerosa!’ Joram
disse: ‘Prendi un cavaliere, e mandalo incontro a coloro a dire: Recate
pace?’
18 Un uomo a cavallo andò dunque incontro a Jehu, e gli disse: ‘Così dice
il re: - Recate pace?’ - Jehu rispose: ‘Che importa a te della pace? Passa
dietro a me’. E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: ‘Il messo è
giunto fino a loro, ma non torna indietro’.
19 Allora Joram mandò un secondo cavaliere che, giunto da coloro, disse:
‘Così dice il re: - Recate pace?’ Jehu rispose: ‘Che importa a te della
pace? Passa dietro a me’.
20 E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: ‘Il messo è giunto fino
a loro, e non torna indietro. A vederlo guidare, si direbbe che è Jehu,
figliuolo di Nimsci; perché va a precipizio’.
21 Allora Joram disse: ‘Allestite il carro!’ E gli allestirono il carro. E
Joram, re d’Israele, e Achazia, re di Giuda, uscirono ciascuno sul suo
carro per andare incontro a Jehu, e lo trovarono nel campo di Naboth
d’Izreel.
22 E come Joram ebbe veduto Jehu, gli disse: ‘Jehu rechi tu pace?’ Jehu
rispose: ‘Che pace vi può egli essere finché duran le fornicazioni di
Izebel, tua madre, e le tante sue stregonerie?’
23 Allora Joram voltò indietro, e si die’ alla fuga, dicendo ad Achazia:
‘Siam traditi, Achazia!’
24 Ma Jehu impugnò l’arco e colpì Joram fra le spalle, sì che la freccia
gli uscì pel cuore, ed egli stramazzò nel suo carro.
25 Poi Jehu disse a Bidkar, suo aiutante: ‘Piglialo, e buttalo nel campo
di Naboth d’Izreel; poiché, ricordalo, quando io e tu cavalcavamo assieme
al seguito di Achab, suo padre, l’Eterno pronunciò contro di lui questa
sentenza: -
26 Com’è vero che ieri vidi il sangue di Naboth e il sangue dei suoi
figliuoli, dice l’Eterno, io ti renderò il contraccambio qui in questo
campo, dice l’Eterno! - Piglialo dunque e buttalo in cotesto campo,
secondo la parola dell’Eterno’.
27 Achazia, re di Giuda, veduto questo, prese la fuga per la strada della
casa del giardino; ma Jehu gli tenne dietro, e disse: ‘Tirate anche a lui
sul carro!’ E gli tirarono alla salita di Gur, ch’è vicino a Ibleam. E
Achazia fuggì a Meghiddo, e quivi morì.
28 I suoi servi lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme, e lo
seppellirono nel suo sepolcro, coi suoi padri, nella città di Davide. -
29 Achazia avea cominciato a regnare sopra Giuda l’undecimo anno di Joram,
figliuolo di Achab.
30 Poi Jehu giunse ad Izreel. Izebel, che lo seppe, si diede il belletto
agli occhi, si acconciò il capo, e si mise alla finestra a guardare.
31 E come Jehu entrava per la porta di città, ella gli disse: ‘Rechi pace,
novello Zimri, uccisore del tuo signore?’
32 Jehu alzò gli occhi verso la finestra, e disse: ‘Chi è per me? chi?’ E
due o tre eunuchi, affacciatisi, volsero lo sguardo verso di lui.
33 Egli disse: ‘Buttatela giù!’ Quelli la buttarono; e il suo sangue
schizzò contro il muro e contro i cavalli. Jehu le passò sopra,
calpestandola;
34 poi entrò, mangiò e bevve, quindi disse: ‘Andate a vedere di quella
maledetta donna e sotterratela, giacché è figliuola di re’.
35 Andaron dunque per sotterrarla, ma non trovarono di lei altro che il
cranio, i piedi e le palme delle mani.
36 E tornarono a riferir la cosa a Jehu, il quale disse: ‘Questa è la
parola dell’Eterno pronunziata per mezzo del suo servo Elia il Tishbita,
quando disse: ‘I cani divoreranno la carne di Izebel nel campo d’Izreel;
37 e il cadavere di Izebel sarà, nel campo d’Izreel, come letame sulla
superficie del suolo, in guisa che non si potrà dire: - Questa è Izebel’.
2 Re 10
1 Or v’erano a Samaria settanta figliuoli d’Achab. Jehu scrisse delle
lettere, e le mandò a Samaria ai capi della città, agli anziani, e agli
educatori dei figliuoli d’Achab; in esse diceva:
2 ‘Subito che avrete ricevuto questa lettera, giacché avete con voi i
figliuoli del vostro signore e avete a vostra disposizione carri e
cavalli, nonché una città fortificata e delle armi,
3 scegliete il migliore e il più adatto tra i figliuoli del vostro
signore, mettetelo sul trono di suo padre, e combattete per la casa del
vostro signore’.
4 Ma quelli ebbero gran paura, e dissero: ‘Ecco, due re non gli han potuto
resistere; come potremo resistergli noi?’
5 E il prefetto del palazzo, il governatore della città, gli anziani e gli
educatori dei figliuoli di Achab mandarono a dire a Jehu: ‘Noi siamo tuoi
servi, e faremo tutto quello che ci ordinerai; non eleggeremo alcuno come
re; fa’ tu quel che ti piace’.
6 Allora Jehu scrisse loro una seconda lettera, nella quale diceva: ‘Se
voi siete per me e volete ubbidire alla mia voce, prendete le teste di
quegli uomini, de’ figliuoli del vostro signore, e venite da me, domani a
quest’ora, a Izreel’. - Or i figliuoli del re, in numero di settanta,
stavano dai magnati della città, che li educavano. -
7 E come questi ebbero ricevuta la lettera, presero i figliuoli del re, li
scannarono tutti e settanta; poi misero le loro teste in ceste, e le
mandarono a Jehu a Izreel.
8 E un messo venne a Jehu a recargli la notizia, dicendo: ‘Hanno portato
le teste dei figliuoli del re’. Jehu rispose: ‘Mettetele in due mucchi
all’entrata della porta, fino a domattina’.
9 La mattina dopo, egli uscì fuori; e fermatosi, disse a tutto il popolo:
‘Voi siete giusti; ecco, io congiurai contro il mio signore, e l’uccisi;
ma chi ha uccisi tutti questi?
10 Riconoscete dunque che non cade a terra una parola di quelle che
l’Eterno pronunziò contro la casa di Achab; l’Eterno ha fatto quello che
predisse per mezzo del suo servo Elia’.
11 E Jehu fece morire tutti quelli ch’erano rimasti della casa di Achab a
Izreel, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi consiglieri, senza che
ne scampasse uno.
12 Poi si levò, e partì per andare a Samaria. Cammin facendo, giunto che
fu alla casa di ritrovo dei pastori,
13 Jehu s’imbatté nei fratelli di Achazia, re di Giuda, e disse: ‘Chi
siete voi?’ Quelli risposero: ‘Siamo i fratelli di Achazia, e scendiamo a
salutare i figliuoli del re e i figliuoli della regina’.
14 Jehu disse ai suoi: ‘Pigliateli vivi!’ e quelli li presero vivi, e li
scannarono presso la cisterna della casa di ritrovo. Erano quarantadue, e
non ne scampò uno.
15 Partitosi di là, trovò Jehonadab, figliuolo di Recab, che gli veniva
incontro; lo salutò, e gli disse: ‘Il tuo cuore è egli retto verso il mio,
come il mio verso il tuo?’ Jehonadab rispose: ‘Lo è’. ‘Se è così’, disse
Jehu, ‘dammi la mano’. Jehonadab gli dette la mano; Jehu se lo fe’ salire
vicino sul carro, e gli disse:
16 ‘Vieni meco, e vedrai il mio zelo per l’Eterno!’ e lo menò via nel suo
carro.
17 E, giunto che fu a Samaria, Jehu colpì tutti quelli che rimanevano
della casa di Achab a Samaria, finché l’ebbe distrutta, secondo la parola
che l’Eterno avea pronunziata per mezzo di Elia.
18 Poi Jehu radunò tutto il popolo, e gli parlò così: ‘Achab ha servito un
poco Baal; Jehu lo servirà di molto.
19 Or convocate presso di me tutti i profeti di Baal, tutti i suoi servi,
tutti i suoi sacerdoti; che non ne manchi uno! poiché voglio fare un gran
sacrifizio a Baal; chi mancherà non vivrà’. - Ma Jehu faceva questo con
astuzia, per distruggere gli adoratori di Baal. -
20 E disse: ‘Bandite una festa solenne in onore di Baal!’ E la festa fu
bandita.
21 Jehu inviò dei messi per tutto Israele; e tutti gli adoratori di Baal
vennero, e neppur uno vi fu che mancasse di venire; entrarono nel tempio
di Baal, e il tempio di Baal fu ripieno da un capo all’altro.
22 E Jehu disse a colui che avea in custodia le vestimenta: ‘Metti fuori
le vesti per tutti gli adoratori di Baal’. E quegli mise loro fuori le
vesti.
23 Allora Jehu, con Jehonadab, figliuolo di Recab, entrò nel tempio di
Baal, e disse agli adoratori di Baal: ‘Cercate bene, e guardate che non ci
sia qui con voi alcun servo dell’Eterno, ma ci sian soltanto degli
adoratori di Baal’.
24 E quelli entrarono per offrir dei sacrifizi e degli olocausti. Or Jehu
aveva appostati fuori del tempio ottanta uomini, ai quali avea detto:
‘Colui che lascerà fuggire qualcuno degli uomini ch’io metto in poter
vostro, pagherà con la sua vita la vita di quello’.
25 E, come fu finita l’offerta dell’olocausto, Jehu disse ai soldati e ai
capitani: ‘Entrate, uccideteli, e che non ne esca uno!’ Ed essi li
passarono a fil di spada; poi, soldati e capitani ne buttaron là i
cadaveri, e penetrarono nell’edifizio del tempio di Baal;
26 portaron fuori le statue del tempio di Baal, e le bruciarono;
27 mandarono in frantumi la statua di Baal; e demolirono il tempio di
Baal, e lo ridussero in un mondezzaio che sussiste anche oggidì.
28 Così Jehu estirpò Baal da Israele;
29 nondimeno egli non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo,
figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele; non abbandonò cioè i
vitelli d’oro ch’erano a Bethel e a Dan.
30 E l’Eterno disse a Jehu: ‘Perché tu hai eseguito puntualmente ciò ch’è
giusto agli occhi miei, e hai fatto alla casa di Achab tutto quello che mi
stava nel cuore, i tuoi figliuoli sederanno sul trono d’Israele fino alla
quarta generazione’.
31 Ma Jehu non si fe’ premura di seguir con tutto il cuore la legge
dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; non si dipartì dai peccati coi quali
Geroboamo avea fatto peccare Israele.
32 In quel tempo, l’Eterno cominciò a diminuire il territorio d’Israele;
Hazael difatti sconfisse gl’Israeliti su tutta la loro frontiera:
33 dal Giordano, verso oriente, soggiogò tutto il paese di Galaad, i
Gaditi, i Rubeniti e i Manassiti, fino ad Aroer ch’è presso la valle
dell’Arnon, vale a dire tutto il paese di Galaad e di Bashan.
34 Il rimanente delle azioni di Jehu, tutto quello che fece e tutte le sue
prodezze, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
35 E Jehu s’addormentò coi suoi padri, e lo seppellirono a Samaria. E
Jehoachaz, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
36 E il tempo che Jehu regnò sopra Israele a Samaria fu di ventott’anni.
2 Re 11
1 Or quando Athalia, madre di Achazia, vide che il suo figliuolo era
morto, si levò e distrusse tutta la stirpe reale.
2 Ma Jehosceba, figliuola del re Joram, sorella di Achazia, prese Joas,
figliuolo di Achazia, lo trafugò di mezzo ai figliuoli del re ch’eran
messi a morte, e lo pose con la sua balia nella camera dei letti; così fu
nascosto alle ricerche d’Athalia, e non fu messo a morte.
3 E rimase nascosto con Jehosceba per sei anni nella casa dell’Eterno;
intanto Athalia regnava sul paese.
4 Il settimo anno, Jehoiada mandò a chiamare i capi-centurie delle guardie
del corpo e dei soldati, e li fece venire a sé nella casa dell’Eterno;
fermò un patto con essi, fece loro prestar giuramento nella casa
dell’Eterno, e mostrò loro il figliuolo del re.
5 Poi diede loro i suoi ordini, dicendo: ‘Ecco quello che voi farete: un
terzo di quelli tra voi che entrano in servizio il giorno del sabato,
starà di guardia alla casa del re;
6 un altro terzo starà alla porta di Sur, e un altro terzo starà alla
porta ch’è dietro alla caserma dei soldati. E farete la guardia alla casa,
impedendo a tutti l’ingresso.
7 E le altre due parti di voi, tutti quelli cioè che escon di servizio il
giorno del sabato, staranno di guardia alla casa dell’Eterno, intorno al
re.
8 E circonderete bene il re, ognuno con le armi alla mano; e chiunque
cercherà di penetrare nelle vostre file, sia messo a morte; e voi starete
col re, quando uscirà e quando entrerà’.
9 I capi-centurie eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote Jehoiada;
ognun d’essi prese i suoi uomini: quelli che entravano in servizio il
giorno del sabato, e quelli che uscivan di servizio il giorno del sabato;
e si recarono dal sacerdote Jehoiada.
10 E il sacerdote diede ai capi-centurie le lance e gli scudi che avevano
appartenuto al re Davide, e che erano nella casa dell’Eterno.
11 I soldati, con le armi alla mano, presero posto dall’angolo meridionale
della casa, fino all’angolo settentrionale della casa, fra l’altare e
l’edifizio, in modo da proteggere il re da tutte le parti.
12 Allora il sacerdote menò fuori il figliuolo del re, e gli pose in testa
il diadema, e gli consegnò la legge. E lo proclamarono re, lo unsero, e,
battendo le mani, esclamarono: ‘ Viva il re!’
13 Or Athalia udì il rumore dei soldati e del popolo, e andò verso il
popolo nella casa dell’Eterno.
14 Guardò, ed ecco che il re stava in piedi sul palco, secondo l’uso; i
capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese
era in festa, e dava nelle trombe. Allora Athalia si stracciò le vesti, e
gridò: ‘Congiura! Congiura!’
15 Ma il sacerdote Jehoiada diede i suoi ordini ai capi-centurie che
comandavano l’esercito, e disse loro: ‘Fatela uscire di tra le file; e
chiunque la seguirà sia ucciso di spada!’ Poiché il sacerdote avea detto:
‘Non sia messa a morte nella casa dell’Eterno’.
16 Così quelli le fecero largo, ed ella giunse alla casa del re per la
strada della porta dei cavalli; e quivi fu uccisa.
17 E Jehoiada fermò tra l’Eterno, il re ed il popolo il patto, per il
quale Israele doveva essere il popolo dell’Eterno; e fermò pure il patto
fra il re ed il popolo.
18 E tutto il popolo del paese entrò nel tempio di Baal, e lo demolì; fece
interamente in pezzi i suoi altari e le sue immagini, e uccise dinanzi
agli altari Mattan, sacerdote di Baal. Poi il sacerdote Jehoiada pose
delle guardie alla casa dell’Eterno.
19 E prese i capi-centurie, le guardie del corpo, i soldati e tutto il
popolo del paese; e fecero scendere il re dalla casa dell’Eterno, e
giunsero alla casa del re per la strada della porta dei soldati. E Joas si
assise sul trono dei re.
20 E tutto il popolo del paese fu in festa, e la città rimase tranquilla,
quando Athalia fu uccisa di spada, nella casa del re.
21 Joas avea sette anni quando cominciò a regnare.
2 Re 12
1 L’anno settimo di Jehu, Joas cominciò a regnare, e regnò quarant’anni a
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibia di Beer-Sceba.
2 Joas fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno per tutto il tempo in
cui fu diretto dal sacerdote Jehoiada.
3 Nondimeno, gli alti luoghi non scomparvero; il popolo continuava ad
offrir sacrifizi e profumi sugli alti luoghi.
4 Joas disse ai sacerdoti: ‘Tutto il danaro consacrato che sarà recato
alla casa dell’Eterno, vale a dire il danaro versato da ogni Israelita
censìto, il danaro che paga per il suo riscatto personale secondo la stima
fatta dal sacerdote, tutto il danaro che a qualunque persona venga in
cuore di portare alla casa dell’Eterno,
5 i sacerdoti lo ricevano, ognuno dalle mani dei suoi conoscenti, e se ne
servano per fare i restauri alla casa, dovunque si troverà qualcosa da
restaurare’.
6 Ma fino al ventesimoterzo anno del re Joas i sacerdoti non aveano ancora
eseguito i restauri alla casa.
7 Allora il re Joas chiamò il sacerdote Jehoiada e gli altri sacerdoti, e
disse loro: ‘Perché non restaurate quel che c’è da restaurare nella casa?
Da ora innanzi dunque non ricevete più danaro dalle mani dei vostri
conoscenti, ma lasciatelo per i restauri della casa’.
8 I sacerdoti acconsentirono a non ricever più danaro dalle mani del
popolo, e a non aver più l’incarico dei restauri della casa.
9 E il sacerdote Jehoiada prese una cassa, le fece un buco nel coperchio,
e la collocò presso all’altare, a destra, entrando nella casa dell’Eterno;
e i sacerdoti che custodivan la soglia vi mettevan tutto il danaro ch’era
portato alla casa dell’Eterno.
10 E quando vedevano che v’era molto danaro nella cassa, il segretario del
re e il sommo sacerdote salivano a serrare in borse e contare il danaro
che si trovava nella casa dell’Eterno.
11 Poi rimettevano il danaro così pesato nelle mani dei direttori preposti
ai lavori della casa dell’Eterno, i quali ne pagavano i legnaiuoli e i
costruttori che lavoravano alla casa dell’Eterno,
12 i muratori e gli scalpellini, compravano i legnami e le pietre da
tagliare occorrenti per restaurare la casa dell’Eterno, e provvedevano a
tutte le spese relative ai restauri della casa.
13 Ma col danaro ch’era portato alla casa dell’Eterno non si fecero, per
la casa dell’Eterno, né coppe d’argento, né smoccolatoi, né bacini, né
trombe, né alcun altro utensile d’oro o d’argento;
14 il danaro si dava a quelli che facevano l’opera, ed essi lo impiegavano
a restaurare la casa dell’Eterno.
15 E non si faceva render conto a quelli nelle cui mani si rimetteva il
danaro per pagare chi eseguiva il lavoro; perché agivano con fedeltà.
16 Il danaro dei sacrifizi di riparazione e quello dei sacrifizi per il
peccato non si portava nella casa dell’Eterno; era per i sacerdoti.
17 In quel tempo Hazael, re di Siria, salì a combattere contro Gath, e la
prese; poi si dispose a salire contro Gerusalemme.
18 Allora, Joas, re di Giuda, prese tutte le cose sacre che i suoi padri
Giosafat, Jehoram e Achazia, re di Giuda, aveano consacrato, quelle che
avea consacrate egli stesso, e tutto l’oro che si trovava nei tesori della
casa dell’Eterno e della casa del re, e mandò ogni cosa ad Hazael, re di
Siria, il quale si ritirò da Gerusalemme.
19 Il rimanente delle azioni di Joas e tutto quello che fece, si trova
scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
20 I servi di Joas si sollevarono, fecero una congiura, e lo colpirono
nella casa di Millo, sulla discesa di Silla.
21 Jozacar, figliuolo di Scimeath, e Jehozabad, figliuolo di Shomer, suoi
servi, lo colpirono, ed egli morì e fu sepolto coi suoi padri nella città
di Davide; e Amatsia, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Re 13
1 L’anno ventesimoterzo di Joas, figliuolo di Achazia, re di Giuda,
Joachaz, figliuolo di Jehu, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria; e
regnò diciassette anni.
2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, imitò i peccati coi
quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele, e non se
ne ritrasse.
3 E l’ira dell’Eterno si accese contro gl’Israeliti, ed ei li diede nelle
mani di Hazael, re di Siria, e nelle mani di Ben-Hadad, figliuolo di
Hazael, per tutto quel tempo.
4 Ma Joachaz implorò l’Eterno, e l’Eterno lo esaudì, perché vide
l’oppressione sotto la quale il re di Siria teneva Israele.
5 - E l’Eterno diede un liberatore agl’Israeliti, i quali riuscirono a
sottrarsi al potere dei Sirî, in guisa che i figliuoli d’Israele poteron
dimorare nelle loro tende, come per l’addietro.
6 Ma non si ritrassero dai peccati coi quali la casa di Geroboamo aveva
fatto peccare Israele; e continuarono a camminare per quella via; perfino
l’idolo di Astarte rimase in piè a Samaria.
7 Di tutta la sua gente, a Joachaz, l’Eterno non avea lasciato che
cinquanta cavalieri, dieci carri, e diecimila fanti; perché il re di Siria
li avea distrutti, e li avea ridotti come la polvere che si calpesta.
8 Il rimanente delle azioni di Joachaz, e tutto quello che fece, e tutte
le sue prodezze, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re
d’Israele.
9 Joachaz si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto a Samaria; e Joas,
suo figliuolo, regnò in luogo suo.
10 L’anno trentasettesimo di Joas, re di Giuda, Joas, figliuolo di
Joachaz, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò sedici anni.
11 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e non si ritrasse da
alcuno de’ peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto
peccare Israele, ma batté anch’egli la stessa strada.
12 Il rimanente delle azioni di Joas, e tutto quello che fece, e il valore
col quale combatté contro Amatsia re di Giuda, sono cose scritte nel libro
delle Cronache dei re d’Israele.
13 Joas si addormentò coi suoi padri, e Geroboamo salì sul trono di lui. E
Joas fu sepolto a Samaria coi re d’Israele.
14 Or Eliseo cadde malato di quella malattia che lo dovea condurre alla
morte; e Joas, re d’Israele, scese a trovarlo, pianse su lui, e disse:
‘Padre mio, padre mio! Carro d’Israele e sua cavalleria!’.
15 Ed Eliseo gli disse: ‘Prendi un arco e delle frecce’; e Joas prese un
arco e delle frecce.
16 Eliseo disse al re d’Israele: ‘Impugna l’arco’; e quegli impugnò
l’arco; ed Eliseo posò le sue mani sulle mani del re,
17 poi gli disse: ‘Apri la finestra a levante!’ E Joas l’aprì. Allora
Eliseo disse: ‘Tira!’ E quegli tirò. Ed Eliseo disse: ‘Questa è una
freccia di vittoria da parte dell’Eterno: la freccia della vittoria contro
la Siria. Tu sconfiggerai i Sirî in Afek fino a sterminarli’.
18 Poi disse: ‘Prendi le frecce!’ Joas le prese, ed Eliseo disse al re
d’Israele: ‘Percuoti il suolo’; ed egli lo percosse tre volte, indi si
fermò.
19 L’uomo di Dio si adirò contro di lui, e disse: ‘Avresti dovuto
percuoterlo cinque o sei volte; allora tu avresti sconfitto i Sirî fino a
sterminarli; mentre adesso non li sconfiggerai che tre volte’. Eliseo
morì, e fu sepolto.
20 L’anno seguente delle bande di Moabiti fecero una scorreria nel paese;
21 e avvenne, mentre certuni stavano seppellendo un morto, che scòrsero
una di quelle bande, e gettarono il morto nel sepolcro di Eliseo. Il
morto, non appena ebbe toccate le ossa di Eliseo, risuscitò, e si levò in
piedi.
22 Or Hazael, re di Siria, aveva oppresso gl’Israeliti durante tutta la
vita di Joachaz;
23 ma l’Eterno fece loro grazia, ne ebbe compassione e fu loro favorevole
per amor del suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe; e non li
volle distruggere; e, fino ad ora, non li ha rigettati dalla sua presenza.
24 Hazael, re di Siria, morì e Ben-Hadad, suo figliuolo, regnò in luogo
suo.
25 E Joas, figliuolo di Joachaz, ritolse di mano a Ben-Hadad, figliuolo di
Hazael, le città che Hazael avea prese in guerra a Joachaz suo padre. Tre
volte Joas lo sconfisse, e ricuperò così le città d’Israele.
2 Re 14
1 L’anno secondo di Joas, figliuolo di Joachaz, re d’Israele, cominciò a
regnare Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda.
2 Avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni
a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jehoaddan, ed era di Gerusalemme.
3 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno; non però come Davide
suo padre; fece interamente come avea fatto Joas suo padre.
4 Nondimeno gli alti luoghi non furon soppressi; il popolo continuava ad
offrir sacrifizi e profumi sugli alti luoghi.
5 E, non appena il potere reale fu assicurato nelle sue mani, egli fece
morire quei servi suoi che avean ucciso il re suo padre;
6 ma non fece morire i figliuoli degli uccisori, secondo ch’è scritto nel
libro della legge di Mosè, dove l’Eterno ha dato questo comandamento: ‘I
padri non saranno messi a morte a cagione dei figliuoli, né i figliuoli
saranno messi a morte a cagione dei padri; ma ciascuno sarà messo a morte
a cagione del proprio peccato’.
7 Egli uccise diecimila Idumei nella valle del Sale; e in questa guerra
prese Sela e le dette il nome di Joktheel, che ha conservato fino al dì
d’oggi.
8 Allora Amatsia inviò dei messi a Joas, figliuolo di Joachaz, figliuolo
di Jehu re d’Israele, per dirgli: ‘Vieni, mettiamoci a faccia a faccia!’
9 E Joas, re d’Israele, fece dire ad Amatsia, re di Giuda: ‘Lo spino del
Libano mandò a dire al cedro del Libano: - Da’ la tua figliuola per moglie
al mio figliuolo. - E le bestie selvagge del Libano passarono, e
calpestarono lo spino.
10 Tu hai messo in rotta gl’Idumei, e il tuo cuore t’ha reso orgoglioso.
Godi della tua gloria, e stattene a casa tua. Perché impegnarti in una
disgraziata impresa che menerebbe alla ruina te e Giuda con te?’
11 Ma Amatsia non gli volle dar retta. Così Joas, re d’Israele, salì
contro Amatsia; ed egli ed Amatsia, re di Giuda, si trovarono a faccia a
faccia a Beth-Scemesh, che apparteneva a Giuda.
12 Giuda rimase sconfitto da Israele; e que’ di Giuda fuggirono ognuno
alla sua tenda.
13 E Joas, re d’Israele, fece prigioniero a Beth-Scemesh Amatsia, re di
Giuda, figliuolo di Joas, figliuolo di Achazia. Poi venne a Gerusalemme, e
fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla
porta di Efraim alla porta dell’angolo.
14 E prese tutto l’oro e l’argento e tutti i vasi che si trovavano nella
casa dell’Eterno e nei tesori della casa del re; prese anche degli
ostaggi, e se ne tornò a Samaria.
15 Il rimanente delle azioni compiute da Joas, e il suo valore, e come
combatté contro Amatsia re di Giuda, sono cose scritte nel libro delle
Cronache dei re d’Israele.
16 Joas si addormentò coi suoi padri e fu sepolto a Samaria coi re
d’Israele; e Geroboamo, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
17 Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda, visse ancora quindici anni
dopo la morte di Joas, figliuolo di Joachaz, re d’Israele.
18 Il rimanente delle azioni di Amatsia si trova scritto nel libro delle
Cronache dei re di Giuda.
19 Fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme; ed egli fuggì a
Lakis; ma lo fecero inseguire fino a Lakis, e quivi fu messo a morte.
20 Di là fu trasportato sopra cavalli, e quindi sepolto a Gerusalemme coi
suoi padri nella città di Davide.
21 E tutto il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva allora sedici anni,
e lo fece re in luogo di Amatsia suo padre.
22 Egli riedificò Elath, e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu
addormentato coi suoi padri.
23 L’anno quindicesimo di Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda,
cominciò a regnare a Samaria Geroboamo, figliuolo di Joas, re d’Israele; e
regnò quarantun anno.
24 Egli fece quello ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse da
alcuno dei peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto
peccare Israele.
25 Egli ristabilì i confini d’Israele dall’ingresso di Hamath al mare
della pianura, secondo la parola che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, avea
pronunziata per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figliuolo di
Amittai, che era di Gath-Hefer.
26 Poiché l’Eterno vide che l’afflizione d’Israele era amarissima, che
schiavi e liberi eran ridotti all’estremo, e che non c’era più alcuno che
soccorresse Israele.
27 L’Eterno non avea parlato ancora di cancellare il nome d’Israele di
disotto al cielo; quindi li salvò, per mano di Geroboamo, figliuolo di
Joas.
28 Il rimanente delle azioni di Geroboamo, e tutto quello che fece, e il
suo valore in guerra, e come riconquistò a Israele Damasco e Hamath che
aveano appartenuto a Giuda, si trova scritto nel libro delle Cronache dei
re d’Israele.
29 Geroboamo si addormentò coi suoi padri, i re d’Israele; e Zaccaria, suo
figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Re 15
1 L’anno ventisettesimo di Geroboamo, re d’Israele, cominciò a regnare
Azaria, figliuolo di Amatsia, re di Giuda.
2 Avea sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jecolia, ed era di Gerusalemme.
3 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea
fatto Amatsia suo padre.
4 Nondimeno, gli alti luoghi non furon soppressi; il popolo continuava ad
offrire sacrifizi e profumi sugli alti luoghi.
5 E l’Eterno colpì il re, che fu lebbroso fino al giorno della sua morte e
visse nell’infermeria; e Jotham, figliuolo del re, era a capo della casa
reale e rendea giustizia al popolo del paese.
6 Il rimanente delle azioni di Azaria, e tutto quello che fece, trovasi
scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
7 Azaria si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri lo seppellirono
nella città di Davide; e Jotham, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
8 Il trentottesimo anno di Azaria, re di Giuda, Zaccaria, figliuolo di
Geroboamo, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria; e regnò sei mesi.
9 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come avean fatto i suoi
padri; non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di
Nebat, avea fatto peccare Israele.
10 E Shallum, figliuolo di Jabesh, congiurò contro di lui; lo colpì in
presenza del popolo, l’uccise, e regnò in sua vece.
11 Il rimanente delle azioni di Zaccaria trovasi scritto nel libro delle
Cronache dei re d’Israele.
12 Così si avverò la parola che l’Eterno avea detta a Jehu: ‘I tuoi
figliuoli sederanno sul trono d’Israele fino alla quarta generazione’. E
così avvenne.
13 Shallum, figliuolo di Jabesh, cominciò a regnare l’anno trentanovesimo
di Uzzia re di Giuda, e regnò un mese a Samaria.
14 E Menahem, figliuolo di Gadi, salì da Tirtsa e venne a Samaria; colpì
in Samaria Shallum, figliuolo di Jabesh, l’uccise, e regnò in luogo suo.
15 Il rimanente delle azioni di Shallum, e la congiura ch’egli ordì, sono
cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
16 Allora Menahem, partito da Tirtsa, colpì Tifsah, tutto quello che ci si
trovava, e il suo territorio; la colpì, perch’essa non gli aveva aperte le
sue porte; e tutte le donne che ci si trovavano incinte, le fece sparare.
17 L’anno trentanovesimo del regno di Azaria, re di Giuda, Menahem,
figliuolo di Gadi, cominciò a regnare sopra Israele; e regnò dieci anni a
Samaria.
18 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse dai
peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare
Israele.
19 Ai suoi tempi Pul, re d’Assiria, fece invasione nel paese; e Menahem
diede a Pul mille talenti d’argento affinché gli desse man forte per
assicurare nelle sue mani il potere reale.
20 E Menahem fece pagare quel danaro ad Israele, a tutti quelli ch’erano
molto ricchi, per darlo al re d’Assiria; li tassò a ragione di cinquanta
sicli d’argento a testa. Così il re d’Assiria se ne tornò via, e non si
fermò nel paese.
21 Il rimanente delle azioni di Menahem, e tutto quello che fece, si trova
scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
22 Menahem s’addormentò coi suoi padri, e Pekachia, suo figliuolo, regnò
in luogo suo.
23 Il cinquantesimo anno di Azaria, re di Giuda, Pekachia, figliuolo di
Menahem, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò due anni.
24 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse dai
peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare
Israele.
25 E Pekah, figliuolo di Remalia, suo capitano, congiurò contro di lui, e
lo colpì a Samaria, e con lui Argob e Arech, nella torre del palazzo
reale. Avea seco cinquanta uomini di Galaad; uccise Pekachia, e regnò in
luogo suo.
26 Il rimanente delle azioni di Pekachia, tutto quello che fece, si trova
scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
27 L’anno cinquantesimosecondo di Azaria, re di Giuda, Pekah, figliuolo di
Remalia, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò venti anni.
28 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse dai
peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare
Israele.
29 Al tempo di Pekah, re d’Israele, venne Tiglath-Pileser, re di Assiria,
e prese Ijon, Abel-Beth-Maaca, Janoah, Kedesh, Hatsor, Galaad, la Galilea,
tutto il paese di Neftali, e ne menò gli abitanti in cattività in Assiria.
30 Hosea, figliuolo di Ela, ordì una congiura contro Pekah, figliuolo di
Remalia; lo colpì, l’uccise, e regnò in luogo suo, l’anno ventesimo del
regno di Jotham, figliuolo di Uzzia.
31 Il rimanente delle azioni di Pekah, tutto quello che fece, si trova
scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.
32 L’anno secondo del regno di Pekah, figliuolo di Remalia, re d’Israele,
cominciò a regnare Jotham, figliuolo di Uzzia, re di Giuda.
33 Aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jerusha, figliuola di Tsadok.
34 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea
fatto Uzzia suo padre.
35 Nondimeno, gli alti luoghi non furono soppressi; il popolo continuava
ad offrir sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. Jotham costruì la porta
superiore della casa dell’Eterno.
36 Il rimanente delle azioni di Jotham, tutto quello che fece, si trova
scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
37 In quel tempo l’Eterno cominciò a mandare contro Giuda Retsin, re di
Siria, e Pekah, figliuolo di Remalia.
38 Jotham s’addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella
città di Davide, suo padre. Ed Achaz, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Re 16
1 L’anno diciassettesimo di Pekah, figliuolo di Remalia, cominciò a
regnare Achaz, figliuolo di Jotham, re di Giuda.
2 Achaz avea venti anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a
Gerusalemme. Egli non fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, il suo
Dio, come avea fatto Davide suo padre;
3 ma seguì la via dei re d’Israele, e fece perfino passare il suo
figliuolo per il fuoco, seguendo le abominazioni delle genti che l’Eterno
avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele;
4 e offriva sacrifizi e profumi sugli alti luoghi, sulle colline, e sotto
ogni albero verdeggiante.
5 Allora Retsin, re di Siria, e Pekah, figliuolo di Remalia, re d’Israele,
salirono contro Gerusalemme per assalirla; e vi assediarono Achaz, ma non
riuscirono a vincerlo.
6 In quel tempo, Retsin, re di Siria, riconquistò Elath alla Siria, e
cacciò i Giudei da Elath, e i Sirî entrarono in Elath, dove sono rimasti
fino al dì d’oggi.
7 Achaz inviò dei messi a Tiglath-Pileser, re degli Assiri, per dirgli:
‘Io son tuo servo e tuo figliuolo; sali qua e liberami dalle mani del re
di Siria e dalle mani del re d’Israele, che sono sorti contro di me’.
8 E Achaz prese l’argento e l’oro che si poté trovare nella casa
dell’Eterno e nei tesori della casa reale, e li mandò in dono al re degli
Assiri.
9 Il re d’Assiria gli diè ascolto; salì contro Damasco, la prese, ne menò
gli abitanti in cattività a Kir, e fece morire Retsin.
10 E il re Achaz andò a Damasco, incontro a Tiglath-Pileser, re d’Assiria;
e avendo veduto l’altare ch’era a Damasco, il re Achaz mandò al sacerdote
Uria il disegno e il modello di quell’altare, in tutti i suoi particolari.
11 E il sacerdote Uria costruì un altare, esattamente secondo il modello
che il re Achaz gli avea mandato da Damasco; e il sacerdote Uria lo
costruì prima del ritorno del re Achaz da Damasco.
12 Al suo ritorno da Damasco, il re vide l’altare, vi s’accostò, vi salì,
13 vi fece arder sopra il suo olocausto e la sua offerta, vi versò la sua
libazione, e vi sparse il sangue dei suoi sacrifizi di azioni di grazie.
14 L’altare di rame, ch’era dinanzi all’Eterno, perché non fosse fra il
nuovo altare e la casa dell’Eterno, lo pose allato al nuovo altare, verso
settentrione.
15 E il re Achaz diede quest’ordine al sacerdote Uria: ‘Fa’ fumare
sull’altar grande l’olocausto del mattino e l’oblazione della sera,
l’olocausto del re e la sua oblazione, gli olocausti di tutto il popolo
del paese e le sue oblazioni; versavi le loro libazioni, e spandivi tutto
il sangue degli olocausti e tutto il sangue dei sacrifizi; quanto
all’altare di rame toccherà a me a pensarvi’.
16 E il sacerdote Uria fece tutto quello che il re Achaz gli aveva
comandato.
17 Il re Achaz spezzò anche i riquadri delle basi, e ne tolse le conche
che v’eran sopra; trasse giù il mare di su i buoi di rame che lo
reggevano, e lo posò sopra un pavimento di pietra.
18 Mutò pure, nella casa dell’Eterno, a motivo del re d’Assiria, il
portico del sabato ch’era stato edificato nella casa, e l’ingresso esterno
riserbato al re.
19 Il rimanente delle azioni compiute da Achaz si trova scritto nel libro
delle Cronache dei re di Giuda.
20 Achaz si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella
città di Davide. Ed Ezechia, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Re 17
1 L’anno dodicesimo di Achaz, re di Giuda, Hosea, figliuolo di Elah,
cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò nove anni.
2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non però come gli altri
re d’Israele che l’aveano preceduto.
3 Shalmaneser, re d’Assiria salì contro di lui; ed Hosea gli fu
assoggettato e gli pagò tributo.
4 Ma il re d’Assiria scoprì una congiura ordita da Hosea, il quale aveva
inviato de’ messi a So, re d’Egitto, e non pagava più il consueto annuo
tributo al re d’Assiria; perciò il re d’Assiria lo fece imprigionare e
mettere in catene.
5 Poi il re d’Assiria invase tutto il paese, salì contro Samaria, e
l’assediò per tre anni.
6 L’anno nono di Hosea il re d’Assiria prese Samaria, e trasportò
gl’Israeliti in Assiria e li collocò in Halah, e sullo Habor, fiume di
Gozan, e nelle città dei Medi.
7 Questo avvenne perché i figliuoli d’Israele avean peccato contro
l’Eterno, il loro Dio, che li avea tratti dal paese d’Egitto, di sotto al
potere di Faraone re d’Egitto; ed aveano riveriti altri dèi;
8 essi aveano imitati i costumi delle nazioni che l’Eterno avea cacciate
d’innanzi a loro, e quelli che i re d’Israele aveano introdotti.
9 I figliuoli d’Israele aveano fatto, in segreto, contro l’Eterno, il loro
Dio, delle cose non rette; s’erano costruiti degli alti luoghi in tutte le
loro città, dalle torri de’ guardiani alle città fortificate;
10 aveano eretto colonne ed idoli sopra ogni colle elevato e sotto ogni
albero verdeggiante;
11 e quivi, su tutti gli alti luoghi, aveano offerto profumi, come le
nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi a loro; aveano commesso
azioni malvage, provocando ad ira l’Eterno;
12 e avean servito gl’idoli, mentre l’Eterno avea lor detto: ‘Non fate una
tal cosa!’
13 Eppure l’Eterno avea avvertito Israele e Giuda per mezzo di tutti i
profeti e di tutti i veggenti, dicendo: ‘Convertitevi dalle vostre vie
malvage, e osservate i miei comandamenti e i miei precetti, seguendo in
tutto la legge che io prescrissi ai vostri padri, e che ho mandata a voi
per mezzo dei miei servi, i profeti’;
14 ma essi non vollero dargli ascolto, e indurarono la loro cervice, come
aveano fatto i loro padri, i quali non ebbero fede nell’Eterno, nel loro
Dio;
15 e rigettarono le sue leggi e il patto ch’egli avea fermato coi loro
padri, e gli avvertimenti ch’egli avea loro dato; andaron dietro a cose
vacue, diventando vacui essi stessi; e andaron dietro alle nazioni
circonvicine, che l’Eterno avea loro proibito d’imitare;
16 e abbandonarono tutti i comandamenti dell’Eterno, del loro Dio; si
fecero due vitelli di getto, si fabbricarono degl’idoli d’Astarte,
adorarono tutto l’esercito del cielo, servirono Baal;
17 fecero passare per il fuoco i loro figliuoli e le loro figliuole, si
applicarono alla divinazione e agli incantesimi, e si dettero a fare ciò
ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira.
18 Perciò l’Eterno si adirò fortemente contro Israele, e lo allontanò
dalla sua presenza; non rimase altro che la sola tribù di Giuda.
19 - E neppur Giuda osservò i comandamenti dell’Eterno, del suo Dio, ma
seguì i costumi stabiliti da Israele.
20 E l’Eterno rigettò tutta la stirpe d’Israele, la umiliò, e l’abbandonò
in balìa di predoni, finché la cacciò dalla sua presenza.
21 Poiché, quand’egli ebbe strappato Israele dalla casa di Davide e quelli
ebbero proclamato re Geroboamo, figliuolo di Nebat, Geroboamo distolse
Israele dal seguire l’Eterno, e gli fece commettere un gran peccato.
22 E i figliuoli d’Israele s’abbandonarono a tutti i peccati che Geroboamo
avea commessi, e non se ne ritrassero,
23 fino a tanto che l’Eterno mandò via Israele dalla sua presenza, come
l’avea predetto per bocca di tutti i profeti suoi servi; e Israele fu
trasportato dal suo paese in Assiria, dov’è rimasto fino al dì d’oggi.
24 E il re d’Assiria fece venir genti da Babilonia, da Cutha, da Avva, da
Hamath e da Sefarvaim, e le stabilì nelle città della Samaria in luogo dei
figliuoli d’Israele; e quelle presero possesso della Samaria, e dimorarono
nelle sue città.
25 E quando cominciarono a dimorarvi, non temevano l’Eterno; e l’Eterno
mandò contro di loro dei leoni, che faceano strage fra loro.
26 Fu quindi detto al re d’Assiria: ‘Le genti che tu hai trasportate e
stabilite nelle città della Samaria non conoscono il modo di servire
l’Iddio del paese; perciò questi ha mandato contro di loro de’ leoni, che
ne fanno strage, perch’esse non conoscono il modo di servire l’iddio del
paese’.
27 Allora il re d’Assiria dette quest’ordine: ‘Fate tornare colà uno dei
sacerdoti che avete di là trasportati; ch’egli vada a stabilirsi quivi, e
insegni loro il modo di servire l’iddio del paese’.
28 Così uno dei sacerdoti ch’erano stati trasportati dalla Samaria venne a
stabilirsi a Bethel, e insegnò loro come doveano temere l’Eterno.
29 Nondimeno, ognuna di quelle genti si fece i propri dèi nelle città dove
dimorava, e li mise nelle case degli alti luoghi che i Samaritani aveano
costruito.
30 Quei di Babilonia fecero Succoth-Benoth; quelli di Cuth fecero Nergal;
quelli di Hamath fecero Ascima;
31 quelli di Avva fecero Nibhaz e Tartak; e quelli di Sefarvaim bruciavano
i loro figliuoli in onore di Adrammelec, e di Anammelec, dèi di Sefarvaim.
32 E temevano anche l’Eterno; e si fecero de’ sacerdoti degli alti luoghi
ch’essi prendevano di fra loro, e che offrivano per essi de’ sacrifizi
nelle case degli alti luoghi.
33 Così temevano l’Eterno, e servivano al tempo stesso i loro dèi, secondo
il costume delle genti di fra le quali erano stati trasportati in Samaria.
34 Anche oggi continuano nell’antico costume: non temono l’Eterno, e non
si conformano né alle loro leggi e ai loro precetti, né alla legge e ai
comandamenti che l’Eterno prescrisse ai figliuoli di Giacobbe, da lui
chiamato Israele,
35 coi quali l’Eterno avea fermato un patto, dando loro quest’ordine: ‘Non
temete altri dèi, non vi prostrate dinanzi a loro, non li servite, né
offrite loro sacrifizi;
36 ma temete l’Eterno, che vi fe’ salire dal paese d’Egitto per la sua
gran potenza e col suo braccio disteso; dinanzi a lui prostratevi, a lui
offrite sacrifizi;
37 e abbiate cura di metter sempre in pratica i precetti, le regole, la
legge e i comandamenti ch’egli scrisse per voi; e non temete altri dèi.
38 Non dimenticate il patto ch’io fermai con voi, e non temete altri dèi;
39 ma temete l’Eterno, il vostro Dio, ed egli vi libererà dalle mani di
tutti i vostri nemici’.
40 Ma quelli non ubbidirono, e continuarono invece a seguire l’antico loro
costume.
41 Così quelle genti temevano l’Eterno, e al tempo stesso servivano i loro
idoli; e i loro figliuoli e i figliuoli dei loro figliuoli hanno
continuato fino al dì d’oggi a fare quello che avean fatto i loro padri.
2 Re 18
1 Or l’anno terzo di Hosea, figliuolo d’Ela, re d’Israele, cominciò a
regnare Ezechia, figliuolo di Achaz, re di Giuda.
2 Avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni
a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figliuola di Zaccaria.
3 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea
fatto Davide suo padre.
4 Soppresse gli alti luoghi, frantumò le statue, abbatté l’idolo
d’Astarte, e fece a pezzi il serpente di rame che Mosè avea fatto; perché
i figliuoli d’Israele gli aveano fino a quel tempo offerto profumi; ei lo
chiamò Nehushtan.
5 Egli ripose la sua fiducia nell’Eterno, nell’Iddio d’Israele; e fra
tutti i re di Giuda che vennero dopo di lui o che lo precedettero non ve
ne fu alcuno simile a lui.
6 Si tenne unito all’Eterno, non cessò di seguirlo, e osservò i
comandamenti che l’Eterno avea dati a Mosè.
7 E l’Eterno fu con Ezechia, che riusciva in tutte le sue imprese. Si
ribellò al re d’Assiria, e non gli fu più soggetto;
8 sconfisse i Filistei fino a Gaza, e ne devastò il territorio, dalle
torri dei guardiani alle città fortificate.
9 Il quarto anno del re Ezechia, ch’era il settimo anno di Hosea,
figliuolo d’Ela re d’Israele, Shalmaneser, re d’Assiria, salì contro
Samaria e l’assediò.
10 In capo a tre anni, la prese; il sesto anno d’Ezechia, ch’era il nono
anno di Hosea, re d’Israele, Samaria fu presa.
11 E il re d’Assiria trasportò gl’Israeliti in Assiria, e li collocò in
Halah, e sullo Habor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi,
12 perché non aveano ubbidito alla voce dell’Eterno, dell’Iddio loro, ed
aveano trasgredito il suo patto, cioè tutto quello che Mosè, servo
dell’Eterno, avea comandato; essi non l’aveano né ascoltato, né messo in
pratica.
13 Or il quattordicesimo anno del re Ezechia, Sennacherib, re d’Assiria,
salì contro tutte le città fortificate di Giuda, e le prese.
14 Ed Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d’Assiria a Lakis: ‘Ho
mancato; ritirati da me, ed io mi sottometterò a tutto quello che
m’imporrai’. E il re d’Assiria impose ad Ezechia, re di Giuda, trecento
talenti d’argento e trenta talenti d’oro.
15 Ezechia diede tutto l’argento che si trovava nella casa dell’Eterno, e
nei tesori della casa del re.
16 E fu allora che Ezechia, re di Giuda, staccò dalle porte del tempio
dell’Eterno e dagli stipiti le lame d’oro di cui egli stesso li aveva
ricoperti, e le diede al re d’Assiria.
17 E il re d’Assiria mandò ad Ezechia da Lakis a Gerusalemme, Tartan,
Rabsaris e Rabshaké con un grande esercito. Essi salirono e giunsero a
Gerusalemme. E, come furon giunti, vennero a fermarsi presso l’acquedotto
dello stagno superiore, che è sulla strada del campo del lavator di panni.
18 Chiamarono il re; ed Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del
palazzo, si recò da loro con Scebna, il segretario, e Joah figliuolo di
Asaf, l’archivista.
19 E Rabshaké disse loro: ‘Andate a dire ad Ezechia: - Così parla il gran
re, il re d’Assiria: Che fiducia è cotesta che tu hai?
20 Tu dici che consiglio e forza per far la guerra non son che parole
vane; ma in chi metti la tua fiducia per ardire di ribellarti a me?
21 Ecco, tu t’appoggi sull’Egitto, su questo sostegno di canna rotta, che
penetra nella mano di chi vi s’appoggia e gliela fora; tal è Faraone, re
d’Egitto, per tutti quelli che confidano in lui.
22 Forse mi direte: - Noi confidiamo nell’Eterno, nel nostro Dio. - Ma non
è egli quello stesso di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli
altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: - Voi adorerete soltanto dinanzi
a questo altare a Gerusalemme?
23 Or dunque fa’ una scommessa col mio signore; il re d’Assiria! Io ti
darò duemila cavalli, se tu puoi fornire altrettanti cavalieri da
montarli.
24 E come potresti tu far voltar le spalle a un solo capitano tra
gl’infimi servi del mio signore? E confidi nell’Egitto, a motivo de’ suoi
carri e de’ suoi cavalieri!
25 E adesso sono io forse salito senza il volere dell’Eterno contro questo
luogo per distruggerlo? L’Eterno m’ha detto: - Sali contro questo paese e
distruggilo’. -
26 Allora Eliakim, figliuolo di Hilkia, Scebna e Joah dissero a Rabshaké:
‘Ti prego, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo intendiamo; e
non ci parlare in lingua giudaica, in guisa che la gente che sta sulle
mura oda’.
27 Ma Rabshaké rispose loro: ‘Forse che il mio signore m’ha mandato a dir
queste cose al tuo signore e a te? Non m’ha egli mandato a dirle a quegli
uomini che stan seduti sulle mura e saran quanto prima ridotti a mangiare
il loro sterco e a bere la loro orina con voi?’
28 Allora Rabshaké, stando in piè, gridò ad alta voce, e disse in lingua
giudaica: ‘Udite la parola del gran re, del re d’Assiria!
29 Così parla il re: - Non v’inganni Ezechia; poich’egli non potrà
liberarvi dalle mie mani;
30 né v’induca Ezechia a confidarvi nell’Eterno, dicendo: L’Eterno ci
libererà certamente, e questa città non sarà data nelle mani del re
d’Assiria.
31 Non date ascolto ad Ezechia, perché così dice il re d’Assiria: - Fate
pace con me e arrendetevi a me, e ognuno di voi mangerà del frutto della
sua vigna e del suo fico, e berrà dell’acqua della sua cisterna,
32 finch’io venga e vi meni in un paese simile al vostro: paese di grano e
di vino, paese di pane e di vigne, paese d’ulivi da olio e di miele; e voi
vivrete, e non morrete. - Non date dunque ascolto ad Ezechia, quando cerca
d’ingannarvi dicendo: L’Eterno ci libererà.
33 Ha qualcuno degli dèi delle genti liberato il proprio paese dalle mani
del re d’Assiria?
34 Dove sono gli dèi di Hamath e d’Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim,
di Hena e d’Ivva? Hanno essi liberata Samaria dalla mia mano?
35 Quali sono, tra tutti gli dèi di quei paesi, quelli che abbiano
liberato il paese loro dalla mia mano? L’Eterno avrebb’egli a liberar
dalla mia mano Gerusalemme?’
36 E il popolo si tacque, e non gli rispose nulla; poiché il re avea dato
quest’ordine: ‘Non gli rispondete!’
37 Allora Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, Scebna il
segretario, e Joah figliuolo d’Asaf, l’archivista, vennero da Ezechia con
le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabshaké.
2 Re 19
1 Quando il re Ezechia ebbe udite queste cose, si stracciò le vesti, si
coprì d’un sacco, ed entrò nella casa dell’Eterno.
2 E mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e i più
vecchi tra i sacerdoti, coperti di sacchi, dal profeta Isaia, figliuolo di
Amots.
3 Essi gli dissero: ‘Così parla Ezechia: - Questo è giorno d’angoscia, di
castigo, d’obbrobrio; poiché i figliuoli stan per uscire dal seno materno,
ma la forza manca per partorirli.
4 Forse l’Eterno, il tuo Dio, ha udite tutte le parole di Rabshaké, che il
re d’Assiria, suo signore, ha mandato ad oltraggiare l’Iddio vivente; e,
forse, l’Eterno, il tuo Dio, punirà le parole che ha udite. Rivolgigli
dunque una preghiera a pro del resto del popolo che sussiste ancora!’ -
5 I servi del re Ezechia si recaron dunque da Isaia.
6 Ed Isaia disse loro: ‘Ecco quel che direte al vostro signore: Così dice
l’Eterno: Non ti spaventare per le parole che hai udite, con le quali i
servi del re d’Assiria m’hanno oltraggiato.
7 Ecco, io metterò in lui uno spirito tale che, all’udire una certa
notizia, egli tornerà al suo paese; ed io lo farò cadere di spada nel suo
paese’.
8 Rabshaké tornò al re d’Assiria, e lo trovò che assediava Libna; poiché
egli avea saputo che il suo signore era partito da Lakis.
9 Or Sennacherib ricevette notizie di Tirhaka, re d’Etiopia, che dicevano:
‘Ecco, egli s’è mosso per darti battaglia’; perciò inviò di nuovo dei
messi ad Ezechia, dicendo loro:
10 ‘Direte così ad Ezechia, re di Giuda: - Il tuo Dio, nel quale confidi,
non t’inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re
d’Assiria.
11 Ecco, tu hai udito quello che i re d’Assiria hanno fatto a tutti i
paesi, e come li hanno distrutti; e tu scamperesti?
12 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan,
di Haran, di Retsef, dei figliuoli di Eden ch’erano a Telassar, valsero
eglino a liberarle?
13 Dov’è il re di Hamath, il re d’Arpad e il re della città di Sefarvaim,
di Hena e d’Ivva?’
14 Ezechia, ricevuta la lettera per le mani dei messi, la lesse; poi salì
alla casa dell’Eterno, e la spiegò davanti all’Eterno;
15 e davanti all’Eterno pregò in questo modo: ‘O Eterno, Dio d’Israele,
che siedi sopra i cherubini, tu, tu solo sei l’Iddio di tutti i regni
della terra; tu hai fatti i cieli e la terra.
16 O Eterno, porgi l’orecchio tuo, e ascolta! o Eterno, apri gli occhi
tuoi, e guarda! Ascolta le parole di Sennacherib, che ha mandato
quest’uomo per insultare l’Iddio vivente!
17 È vero, o Eterno: i re d’Assiria hanno desolato le nazioni e i loro
paesi,
18 e han gettati nel fuoco i loro dèi; perché quelli non erano dèi; erano
opera delle mani degli uomini; eran legno e pietra; ed essi li hanno
distrutti.
19 Ma ora, o Eterno, o Dio nostro, salvaci, te ne supplico, dalle mani di
costui, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo, o
Eterno, sei Dio!’
20 Allora Isaia, figliuolo di Amots, mandò a dire ad Ezechia: ‘Così parla
l’Eterno, l’Iddio d’Israele: - Ho udito la preghiera che mi hai rivolta
riguardo a Sennacherib, re d’Assiria.
21 Questa è la parola che l’Eterno ha pronunziata contro di lui: La
vergine figliuola di Sion ti sprezza, si fa beffe di te; la figliuola di
Gerusalemme scrolla il capo dietro a te.
22 Chi hai tu insultato ed oltraggiato? Contro chi hai tu alzata la voce e
levati in alto gli occhi tuoi? contro il Santo d’Israele!
23 Per bocca de’ tuoi messi tu hai insultato il Signore, e hai detto: -
Con la moltitudine de’ miei carri io son salito in vetta alle montagne,
son penetrato nei recessi del Libano; io abbatterò i suoi cedri più alti,
i suoi cipressi più belli, e arriverò al suo più remoto ricovero, alla sua
più magnifica foresta.
24 Io ho scavato e ho bevuto delle acque straniere; con la pianta de’ miei
piedi prosciugherò tutti i fiumi d’Egitto. -
25 Non hai udito? Da lungo tempo ho preparato questo; dai tempi antichi ne
ho formato il disegno; ed ora ho fatto sì che si compia: che tu riduca
città forti in monti di ruine.
26 I loro abitanti, privi di forza, sono spaventati e confusi; son come
l’erba de’ campi, come il verde tenero de’ prati, come l’erbetta che nasce
sui tetti, come grano riarso prima che formi la spiga.
27 Ma io so quando ti siedi, quand’esci, quand’entri, e quando t’infurii
contro di me.
28 E per codesto tuo infuriare contro di me e perché la tua arroganza è
giunta alle mie orecchie, io ti metterò il mio anello nelle narici, il mio
morso in bocca, e ti rimenerò indietro per la via che hai fatta, venendo.
29 E questo, o Ezechia, ti servirà di segno: Quest’anno si mangerà il
frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che crescerà da sé; ma il
terzo anno, seminerete e mieterete; pianterete vigne, e ne mangerete il
frutto.
30 E ciò che resterà della casa di Giuda e scamperà, continuerà a mettere
radici all’ingiù e a portar frutto in alto;
31 poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e dal monte Sion uscirà quel
che sarà scampato. Questo farà lo zelo ardente dell’Eterno degli eserciti!
32 Perciò così parla l’Eterno riguardo al re d’Assiria: - Egli non entrerà
in questa città, e non vi lancerà freccia; non le si farà innanzi con
scudi, e non eleverà trincee contro ad essa.
33 Ei se ne tornerà per la via ond’è venuto, e non entrerà in questa
città, dice l’Eterno.
34 Io proteggerò questa città affin di salvarla, per amor di me stesso, e
per amor di Davide, mio servo’.
35 E quella stessa notte avvenne che l’angelo dell’Eterno uscì e colpì nel
campo degli Assiri cent’ottantacinquemila uomini; e quando la gente si
levò la mattina, ecco, eran tutti cadaveri.
36 Allora Sennacherib re d’Assiria levò il campo, partì e se ne tornò a
Ninive, dove rimase.
37 E avvenne che, mentr’egli stava adorando nella casa del suo dio Nisroc,
i suoi figliuoli Adrammelec e Saretser lo uccisero a colpi di spada, e si
rifugiarono nel paese di Ararat. Esarhaddon, suo figliuolo, regnò in luogo
suo.
2 Re 20
1 In quel tempo, Ezechia fu malato a morte. Il profeta Isaia, figliuolo di
Amots, si recò da lui, e gli disse: ‘Così parla l’Eterno: - Metti ordine
alle cose della tua casa; perché tu sei un uomo morto; non vivrai’. -
2 Allora Ezechia volse la faccia verso il muro, e fece una preghiera
all’Eterno, dicendo:
3 ‘O Eterno, te ne supplico, ricordati come io ho camminato nel tuo
cospetto con fedeltà e con integrità di cuore, e come ho fatto ciò ch’è
bene agli occhi tuoi’. Ed Ezechia dette in un gran pianto.
4 Isaia non era ancora giunto nel centro della città, quando la parola
dell’Eterno gli fu rivolta in questi termini:
5 ‘Torna indietro, e di’ ad Ezechia, principe del mio popolo: - Così parla
l’Eterno, l’Iddio di Davide tuo padre: Ho udita la tua preghiera, ho
vedute le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; fra tre giorni salirai alla
casa dell’Eterno.
6 Aggiungerò alla tua vita quindici anni, libererò te e questa città dalle
mani del re d’Assiria, e proteggerò questa città per amor di me stesso, e
per amor di Davide mio servo’.
7 Ed Isaia disse: ‘Prendete un impiastro di fichi secchi!’ Lo presero, e
lo misero sull’ulcera, e il re guarì.
8 Or Ezechia avea detto ad Isaia: ‘A che segno riconoscerò io che l’Eterno
mi guarirà e che fra tre giorni salirò alla casa dell’Eterno?’
9 E Isaia gli avea risposto: ‘Eccoti da parte dell’Eterno il segno, dal
quale riconoscerai che l’Eterno adempirà la parola che ha pronunziata: -
Vuoi tu che l’ombra s’allunghi per dieci gradini ovvero retroceda di dieci
gradini?’ -
10 Ezechia rispose: ‘È cosa facile che l’ombra s’allunghi per dieci
gradini; no; l’ombra retroceda piuttosto di dieci gradini’.
11 E il profeta Isaia invocò l’Eterno, il quale fece retrocedere l’ombra
di dieci gradini sui gradini d’Achaz, sui quali era discesa.
12 In quel tempo, Berodac-Baladan, figliuolo di Baladan, re di Babilonia,
mandò una lettera e un dono ad Ezechia, giacché avea sentito che Ezechia
era stato infermo.
13 Ezechia dette udienza agli ambasciatori, e mostrò loro la casa
dov’erano tutte le sue cose preziose, l’argento, l’oro, gli aromi, gli olî
finissimi, il suo arsenale, e tutto quello che si trovava nei suoi tesori.
Non vi fu cosa nella sua casa e in tutti i suoi dominî, che Ezechia non
mostrasse loro.
14 Allora il profeta Isaia si recò dal re Ezechia, e gli disse: ‘Che hanno
detto quegli uomini? e donde son venuti a te?’ Ezechia rispose: ‘Son
venuti da un paese lontano; da Babilonia’.
15 Isaia disse: ‘Che hanno veduto in casa tua?’ Ezechia rispose: ‘Hanno
veduto tutto quello ch’è in casa mia; non v’è cosa nei miei tesori, ch’io
non abbia mostrata loro’.
16 Allora Isaia disse ad Ezechia: ‘Ascolta la parola dell’Eterno:
17 - Ecco, i giorni stanno per venire, quando tutto quello ch’è in casa
tua e tutto quello che i tuoi padri hanno accumulato fin al dì d’oggi,
sarà trasportato a Babilonia; e nulla ne rimarrà, dice l’Eterno.
18 E de’ tuoi figliuoli che saranno usciti da te, che tu avrai generati,
ne saranno presi per farne degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia’.
19 Ed Ezechia rispose ad Isaia: ‘La parola dell’Eterno che tu hai
pronunziata, è buona’. E aggiunse: ‘Sì, se almeno vi sarà pace e sicurtà
durante i giorni miei’.
20 Il rimanente delle azioni di Ezechia, e tutte le sue prodezze, e
com’egli fece il serbatoio e l’acquedotto e condusse le acque nella città,
sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
21 Ezechia s’addormentò coi suoi padri, e Manasse, suo figliuolo, regnò in
luogo suo.
2 Re 21
1 Manasse avea dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò
cinquantacinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Heftsiba.
2 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, seguendo le abominazioni
delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele.
3 Egli riedificò gli alti luoghi che Ezechia suo padre avea distrutti,
eresse altari a Baal, fece un idolo d’Astarte, come avea fatto Achab re
d’Israele, e adorò tutto l’esercito del cielo e lo servì.
4 Eresse pure degli altari ad altri dèi nella casa dell’Eterno, riguardo
alla quale l’Eterno avea detto: ‘In Gerusalemme io porrò il mio nome’.
5 Eresse altari a tutto l’esercito del cielo nei due cortili della casa
dell’Eterno.
6 Fece passare pel fuoco il suo figliuolo, si dette alla magia e
agl’incantesimi, e istituì di quelli che evocavano gli spiriti e
predicevan l’avvenire; s’abbandonò interamente a fare ciò ch’è male agli
occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira.
7 Mise l’idolo d’Astarte che avea fatto, nella casa riguardo alla quale
l’Eterno avea detto a Davide e a Salomone suo figliuolo: ‘In questa casa,
e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù d’Israele, porrò il
mio nome in perpetuo;
8 e non permetterò più che il piè d’Israele vada errando fuori del paese
ch’io detti ai suoi padri, purché essi abbian cura di mettere in pratica
tutto quello che ho loro comandato, e tutta la legge che il mio servo Mosè
ha loro prescritta’.
9 Ma essi non obbedirono, e Manasse li indusse a far peggio delle nazioni
che l’Eterno avea distrutte dinanzi ai figliuoli d’Israele.
10 E l’Eterno parlò per mezzo de’ suoi servi, i profeti, in questi
termini:
11 ‘Giacché Manasse, re di Giuda, ha commesso queste abominazioni e ha
fatto peggio di quanto fecer mai gli Amorei, prima di lui, e mediante i
suoi idoli ha fatto peccare anche Giuda,
12 così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: - Ecco, io faccio venire su
Gerusalemme e su Giuda tali sciagure, che chiunque ne udrà parlare n’avrà
intronate le orecchie.
13 E stenderò su Gerusalemme la cordella di Samaria e il livello della
casa di Achab; e ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto, che,
dopo ripulito, si volta sottosopra.
14 E abbandonerò quel che resta della mia eredità; li darò nelle mani dei
loro nemici, e diverranno preda e bottino di tutti i loro nemici,
15 perché hanno fatto ciò ch’è male agli occhi miei, e m’hanno provocato
ad ira dal giorno che i loro padri uscirono dall’Egitto, fino al dì
d’oggi’. -
16 Manasse sparse inoltre moltissimo sangue innocente: tanto, da empirne
Gerusalemme da un capo all’altro; senza contare i peccati che fece
commettere a Giuda, facendo ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno.
17 Il rimanente delle azioni di Manasse, e tutto quello che fece, e i
peccati che commise, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di
Giuda.
18 Manasse s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nel giardino della
sua casa, nel giardino di Uzza; e Amon, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
19 Amon avea ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a
Gerusalemme. Sua madre si chiamava Meshullemeth, figliuola di Haruts di
Jotba.
20 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Manasse
suo padre;
21 seguì in tutto la via battuta dal padre suo, servì agl’idoli ai quali
avea servito suo padre, e li adorò;
22 abbandonò l’Eterno, l’Iddio dei suoi padri, e non camminò per la via
dell’Eterno.
23 Or i servi di Amon ordirono una congiura contro di lui, e uccisero il
re in casa sua.
24 Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avean congiurato
contro il re Amon, e fece re, in sua vece, Giosia suo figliuolo.
25 Il rimanente delle azioni compiute da Amon, si trova scritto nel libro
delle Cronache dei re di Giuda. Egli fu sepolto nel suo sepolcro, nel
giardino di Uzza; e Giosia, suo figliuolo, regnò in luogo suo.
2 Re 22
1 Giosia avea otto anni quando incominciò a regnare, e regnò trentun anni
a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jedida, figliuola d’Adaia, da
Botskath.
2 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, e camminò in tutto e
per tutto per la via di Davide suo padre, senza scostarsene né a destra né
a sinistra.
3 Or l’anno diciottesimo del re Giosia, il re mandò nella casa dell’Eterno
Shafan, il segretario, figliuolo di Atsalia, figliuolo di Meshullam, e gli
disse:
4 ‘Sali da Hilkia, il sommo sacerdote, e digli che metta assieme il danaro
ch’è stato portato nella casa dell’Eterno, e che i custodi della soglia
hanno raccolto dalle mani del popolo;
5 che lo si consegni ai direttori preposti ai lavori della casa
dell’Eterno; e che questi lo diano agli operai addetti alle riparazioni
della casa dell’Eterno:
6 ai legnaiuoli, ai costruttori ed ai muratori, e se ne servano per
comprare del legname e delle pietre da tagliare, per le riparazioni della
casa.
7 Ma non si farà render conto a quelli in mano ai quali sarà rimesso il
danaro, perché agiscono con fedeltà’.
8 Allora il sommo sacerdote Hilkia disse a Shafan, il segretario: ‘Ho
trovato nella casa dell’Eterno il libro della legge’. E Hilkia diede il
libro a Shafan, che lo lesse.
9 E Shafan, il segretario, andò a riferir la cosa al re, e gli disse: ‘I
tuoi servi hanno versato il danaro che s’è trovato nella casa, e l’hanno
consegnato a quelli che son preposti ai lavori della casa dell’Eterno’.
10 E Shafan, il segretario, disse ancora al re: ‘Il sacerdote Hilkia mi ha
dato un libro’. E Shafan lo lesse alla presenza del re.
11 Quando il re ebbe udite le parole del libro della legge, si stracciò le
vesti.
12 Poi diede quest’ordine al sacerdote Hilkia, ad Ahikam, figliuolo di
Shafan, ad Acbor, figliuolo di Micaia, a Shafan, il segretario, e ad
Asaia, servo del re:
13 ‘Andate a consultare l’Eterno per me, per il popolo e per tutto Giuda,
riguardo alle parole di questo libro che s’è trovato; giacché grande è
l’ira dell’Eterno che s’è accesa contro di noi, perché i nostri padri non
hanno ubbidito alle parole di questo libro, e non hanno messo in pratica
tutto quello che in esso ci è prescritto’.
14 Il sacerdote Hilkia, Ahikam, Acbor, Shafan ed Asaia andarono dalla
profetessa Hulda, moglie di Shallum, guardaroba, figliuolo di Tikva,
figliuolo di Harhas. Essa dimorava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e
quando ebbero parlato con lei, ella disse loro:
15 ‘Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Dite all’uomo che vi ha mandati
da me:
16 - Così dice l’Eterno: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo
luogo e sopra i suoi abitanti, conformemente a tutte le parole del libro
che il re di Giuda ha letto.
17 Essi m’hanno abbandonato ed hanno offerto profumi ad altri dèi per
provocarmi ad ira con tutte le opere delle loro mani; perciò la mia ira
s’è accesa contro questo luogo, e non si estinguerà.
18 Quanto al re di Giuda che v’ha mandati a consultare l’Eterno, gli
direte questo: Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo alle parole
che tu hai udite:
19 Giacché il tuo cuore è stato toccato, giacché ti sei umiliato dinanzi
all’Eterno, udendo ciò che io ho detto contro questo luogo e contro i suoi
abitanti, che saranno cioè abbandonati alla desolazione ed alla
maledizione; giacché ti sei stracciate le vesti e hai pianto dinanzi a me,
anch’io t’ho ascoltato, dice l’Eterno.
20 Perciò, ecco, io ti riunirò coi tuoi padri, e te n’andrai in pace nel
tuo sepolcro; e gli occhi tuoi non vedranno tutte le sciagure ch’io farò
piombare su questo luogo’. - E quelli riferirono al re la risposta.
2 Re 23
1 Allora il re mandò a far raunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda
e di Gerusalemme.
2 E il re salì alla casa dell’Eterno, con tutti gli uomini di Giuda, tutti
gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo,
piccoli e grandi, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del
patto, ch’era stato trovato nella casa dell’Eterno.
3 Il re, stando in piedi sul palco, stabilì un patto dinanzi all’Eterno,
impegnandosi di seguire l’Eterno, d’osservare i suoi comandamenti, i suoi
precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per
mettere in pratica le parole di questo patto, scritte in quel libro. E
tutto il popolo acconsentì al patto.
4 E il re ordinò al sommo sacerdote Hilkia, ai sacerdoti del secondo
ordine e ai custodi della soglia di trar fuori del tempio dell’Eterno
tutti gli arredi che erano stati fatti per Baal, per Astarte e per tutto
l’esercito celeste, e li arse fuori di Gerusalemme nei campi del Kidron, e
ne portò le ceneri a Bethel.
5 E destituì i sacerdoti idolatri che i re di Giuda aveano istituito per
offrir profumi negli alti luoghi nelle città di Giuda e nei dintorni di
Gerusalemme, e quelli pure che offrivan profumi a Baal, al sole, alla
luna, ai segni dello zodiaco, e a tutto l’esercito del cielo.
6 Trasse fuori dalla casa dell’Eterno l’idolo d’Astarte, che trasportò
fuori di Gerusalemme verso il torrente Kidron; l’arse presso il torrente
Kidron, lo ridusse in cenere, e ne gettò la cenere sui sepolcri della
gente del popolo.
7 Demolì le case di quelli che si prostituivano, le quali si trovavano
nella casa dell’Eterno, e dove le donne tessevano delle tende per Astarte.
8 Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, contaminò gli alti
luoghi dove i sacerdoti aveano offerto profumi, da Gheba a Beer-Sceba, e
abbatté gli alti luoghi delle porte: quello ch’era all’ingresso della
porta di Giosuè, governatore della città, e quello ch’era a sinistra della
porta della città.
9 Or que’ sacerdoti degli alti luoghi non salivano a sacrificare
sull’altare dell’Eterno a Gerusalemme; mangiavan però pane azzimo in mezzo
ai loro fratelli.
10 Contaminò Tofeth, nella valle dei figliuoli di Hinnom, affinché nessuno
facesse più passare per il fuoco il suo figliuolo o la sua figliuola in
onore di Molec.
11 Non permise più che i cavalli consacrati al sole dai re di Giuda
entrassero nella casa dell’Eterno, nell’abitazione dell’eunuco
Nethan-Melec, ch’era nel recinto del tempio; e diede alle fiamme i carri
del sole.
12 Il re demolì gli altari ch’erano sulla terrazza della camera superiore
di Achaz, e che i re di Giuda aveano fatti, e gli altari che avea fatti
Manasse nei due cortili della casa dell’Eterno; e, dopo averli fatti a
pezzi e tolti di là, ne gettò la polvere nel torrente Kidron.
13 E il re contaminò gli alti luoghi ch’erano dirimpetto a Gerusalemme, a
destra del monte della perdizione, e che Salomone re d’Israele aveva
eretti in onore di Astarte, l’abominazione dei Sidonî, di Kemosh,
l’abominazione di Moab, e di Milcom, l’abominazione dei figliuoli d’Ammon.
14 E spezzò le statue, abbatté gl’idoli d’Astarte, e riempì que’ luoghi
d’ossa umane.
15 Abbatté pure l’altare che era a Bethel, e l’alto luogo, fatto da
Geroboamo, figliuolo di Nebat, il quale avea fatto peccare Israele: arse
l’alto luogo e lo ridusse in polvere, ed arse l’idolo d’Astarte.
16 Or Giosia, voltatosi, scòrse i sepolcri ch’eran quivi sul monte, e
mandò a trarre le ossa fuori da quei sepolcri, e le arse sull’altare,
contaminandolo, secondo la parola dell’Eterno pronunziata dall’uomo di
Dio, che aveva annunziate queste cose.
17 Poi disse: ‘Che monumento è quello ch’io vedo là?’ La gente della città
gli rispose: ‘È il sepolcro dell’uomo di Dio che venne da Giuda, e che
proclamò contro l’altare di Bethel queste cose che tu hai fatte’.
18 Egli disse: ‘Lasciatelo stare; nessuno muova le sue ossa!’ Così le sue
ossa furon conservate con le ossa del profeta ch’era venuto da Samaria.
19 Giosia fece anche sparire tutte le case degli alti luoghi che erano
nella città di Samaria e che i re d’Israele aveano fatte per provocare ad
ira l’Eterno, e fece di essi esattamente quel che avea fatto di quei di
Bethel.
20 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che eran colà,
e su quegli altari bruciò ossa umane. Poi tornò a Gerusalemme.
21 Il re diede a tutto il popolo quest’ordine: ‘Fate la Pasqua in onore
dell’Eterno, del vostro Dio, secondo che sta scritto in questo libro del
patto’.
22 Poiché Pasqua simile non era stata fatta dal tempo de’ giudici che
avean governato Israele, e per tutto il tempo dei re d’Israele e dei re di
Giuda;
23 ma nel diciottesimo anno del re Giosia cotesta Pasqua fu fatta, in onor
dell’Eterno, a Gerusalemme.
24 Giosia fe’ pure sparire quelli che evocavano gli spiriti e quelli che
predicevano l’avvenire, le divinità familiari, gl’idoli e tutte le
abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, affin di
mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il
sacerdote Hilkia avea trovato nella casa dell’Eterno.
25 E prima di Giosia non c’è stato re che come lui si sia convertito
all’Eterno con tutto il suo cuore, con tutta l’anima sua e con tutta la
sua forza, seguendo in tutto la legge di Mosè; e, dopo di lui, non n’è
sorto alcuno di simile.
26 Tuttavia l’Eterno non desistette dall’ardore della grand’ira ond’era
infiammato contro Giuda, a motivo di tutti gli oltraggi coi quali Manasse
lo avea provocato ad ira.
27 E l’Eterno disse: ‘Anche Giuda io torrò d’innanzi al mio cospetto come
n’ho tolto Israele; e rigetterò Gerusalemme, la città ch’io m’ero scelta,
e la casa della quale avevo detto: - Là sarà il mio nome’. -
28 Il rimanente delle azioni di Giosia, tutto quello che fece, si trova
scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
29 Al tempo suo, Faraone Neco, re d’Egitto, salì contro il re d’Assiria,
verso il fiume Eufrate. Il re Giosia gli marciò contro, e Faraone, al
primo incontro, l’uccise a Meghiddo.
30 I suoi servi lo menaron via morto sopra un carro, e lo trasportarono da
Meghiddo a Gerusalemme, dove lo seppellirono nel suo sepolcro. E il popolo
del paese prese Joachaz, figliuolo di Giosia, lo unse, e lo fece re in
luogo di suo padre.
31 Joachaz avea ventitre anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi
a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Hamutal, figliuola di Geremia da
Libna.
32 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto
come avean fatto i suoi padri.
33 Faraone Neco lo mise in catene a Ribla, nel paese di Hamath, perché non
regnasse più a Gerusalemme; e impose al paese un’indennità di cento
talenti d’argento e di un talento d’oro.
34 E Faraone Neco fece re Eliakim, figliuolo di Giosia, in luogo di Giosia
suo padre, e gli mutò il nome in quello di Joiakim; e, preso Joachaz, lo
menò in Egitto, dove morì.
35 Joiakim diede a Faraone l’argento e l’oro; ma, per pagare quel danaro
secondo l’ordine di Faraone, tassò il paese; e, imponendo a ciascuno una
certa tassa, cavò dal popolo del paese l’argento e l’oro da dare a Faraone
Neco.
36 Joiakim avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò undici
anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Zebudda, figliuola di Pedaia
da Ruma.
37 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto
come aveano fatto i suoi padri.
2 Re 24
1 Al suo tempo, venne Nebucadnetsar, re di Babilonia, e Joiakim gli fu
assoggettato per tre anni; poi tornò a ribellarsi.
2 E l’Eterno mandò contro Joiakim schiere di Caldei, di Sirî, schiere di
Moabiti, schiere di Ammoniti, le mandò contro Giuda per distruggerlo,
secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per mezzo dei profeti,
suoi servi.
3 Questo avvenne solo per ordine dell’Eterno, il quale voleva allontanare
Giuda dalla sua presenza, a motivo di tutti i peccati che Manasse avea
commessi,
4 e a motivo pure del sangue innocente ch’egli avea sparso, e di cui avea
riempito Gerusalemme. Per questo l’Eterno non volle perdonare.
5 Il rimanente delle azioni di Joiakim, tutto quello che fece, si trova
scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
6 Joiakim s’addormentò coi suoi padri, e Joiakin, suo figliuolo, regnò in
luogo suo.
7 Or il re d’Egitto, non uscì più dal suo paese, perché il re di Babilonia
avea preso tutto quello che era stato del re d’Egitto, dal torrente
d’Egitto al fiume Eufrate.
8 Joiakin avea diciotto anni quando cominciò a regnare, e regnò a
Gerusalemme tre mesi. Sua madre si chiamava Nehushta, figliuola di
Elnathan da Gerusalemme.
9 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto
come avea fatto suo padre.
10 In quel tempo, i servi di Nebucadnetsar, re di Babilonia, salirono
contro Gerusalemme, e la città fu cinta d’assedio.
11 E Nebucadnetsar, re di Babilonia, giunse davanti alla città mentre la
sua gente la stava assediando.
12 Allora Joiakin, re di Giuda, si recò dal re di Babilonia, con sua
madre, i suoi servi, i suoi capi ed i suoi eunuchi. E il re di Babilonia
lo fece prigioniero, l’ottavo anno del suo regno.
13 E, come l’Eterno avea predetto, portò via di là tutti i tesori della
casa dell’Eterno e i tesori della casa del re, e spezzò tutti gli utensili
d’oro che Salomone, re d’Israele, avea fatti per il tempio dell’Eterno.
14 E menò in cattività tutta Gerusalemme, tutti i capi, tutti gli uomini
valorosi, in numero di diecimila prigioni, e tutti i legnaiuoli e i
fabbri; non vi rimase che la parte più povera della popolazione del paese.
15 E deportò Joiakin a Babilonia; e menò in cattività da Gerusalemme a
Babilonia la madre del re, le mogli del re, gli eunuchi di lui,
16 i magnati del paese, tutti i guerrieri, in numero di settemila, i
legnaiuoli e i fabbri, in numero di mille, tutta gente valorosa e atta
alla guerra. Il re di Babilonia li menò in cattività a Babilonia.
17 E il re di Babilonia fece re, in luogo di Joiakin, Mattania, zio di
lui, al quale mutò il nome in quello di Sedekia.
18 Sedekia avea ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a
Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Hamutal, figliuola di
Geremia da Libna.
19 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto
come avea fatto Joiakim.
20 E a causa dell’ira dell’Eterno contro Gerusalemme e Giuda, le cose
arrivarono al punto che l’Eterno li cacciò via dalla sua presenza.
2 Re 25
1 E Sedekia si ribellò al re di Babilonia. L’anno nono del regno di
Sedekia, il decimo giorno del decimo mese, Nebucadnetsar, re di Babilonia,
venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme; s’accampò contro di
lei, e le costruì attorno delle trincee.
2 E la città fu assediata fino all’undecimo anno del re Sedekia.
3 Il nono giorno del quarto mese, la carestia era grave nella città; e non
c’era più pane per il popolo del paese.
4 Allora fu fatta una breccia alla città, e tutta la gente di guerra
fuggì, di notte, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del
giardino del re, mentre i Caldei stringevano la città da ogni parte. E il
re prese la via della pianura;
5 ma l’esercito dei Caldei lo inseguì, lo raggiunse nelle pianure di
Gerico, e tutto l’esercito di lui si disperse e l’abbandonò.
6 Allora i Caldei presero il re, e lo condussero al re di Babilonia a
Ribla, dove fu pronunziata sentenza contro di lui.
7 I figliuoli di Sedekia furono scannati in sua presenza; poi cavaron gli
occhi a Sedekia; lo incatenarono con una doppia catena di rame, e lo
menarono a Babilonia.
8 Or il settimo giorno del quinto mese - era il diciannovesimo anno di
Nebucadnetsar, re di Babilonia - Nebuzaradan, capitano della guardia del
corpo, servo del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme,
9 ed arse la casa dell’Eterno e la casa del re, e diede alle fiamme tutte
le case di Gerusalemme, tutte le case della gente ragguardevole.
10 E tutto l’esercito dei Caldei ch’era col capitano della guardia atterrò
da tutte le parti le mura di Gerusalemme.
11 Nebuzaradan, capitano della guardia, menò in cattività i superstiti
ch’erano rimasti nella città, i fuggiaschi che s’erano arresi al re di
Babilonia, e il resto della popolazione.
12 Il capitano della guardia non lasciò che alcuni dei più poveri del
paese a coltivar le vigne ed i campi.
13 I Caldei spezzarono le colonne di rame ch’erano nella casa dell’Eterno,
le basi, il mar di rame ch’era nella casa dell’Eterno, e ne portaron via
il rame a Babilonia.
14 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le coppe e tutti gli
utensili di rame coi quali si faceva il servizio.
15 Il capitano della guardia prese pure i bracieri, i bacini: l’oro di ciò
ch’era d’oro, l’argento di ciò ch’era d’argento.
16 Quanto alle due colonne, al mare e alle basi che Salomone avea fatti
per la casa dell’Eterno, il rame di tutti questi oggetti aveva un peso
incalcolabile.
17 L’altezza di una di queste colonne era di diciotto cubiti, e v’era su
un capitello di rame alto tre cubiti; e attorno al capitello v’erano un
reticolato e delle melagrane, ogni cosa di rame; lo stesso era della
seconda colonna, munita pure di reticolato.
18 Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia, il
secondo sacerdote,
19 e i tre custodi della soglia, e prese nella città un eunuco che
comandava la gente di guerra, cinque uomini di fra i consiglieri intimi
del re che furon trovati nella città, il segretario del capo dell’esercito
che arrolava il popolo del paese, e sessanta privati che furono anch’essi
trovati nella città.
20 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse al re di
Babilonia a Ribla;
21 e il re di Babilonia li fece colpire a morte a Ribla, nel paese di
Hamath. Così Giuda fu menato in cattività lungi dal suo paese.
22 Quanto al popolo che rimase nel paese di Giuda, lasciatovi da
Nebucadnetsar, re di Babilonia, il re pose a governarli Ghedalia,
figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan.
23 Quando tutti i capitani della gente di guerra e i loro uomini ebbero
udito che il re di Babilonia avea fatto Ghedalia governatore, si recarono
da Ghedalia a Mitspa: erano Ismael figliuolo di Nethania, Johanan
figliuolo di Kareah, Seraia figliuolo di Tanhumet da Netofah, Jaazania
figliuolo d’uno di Maacah, con la loro gente.
24 Ghedalia fece ad essi e alla loro gente, un giuramento, dicendo: ‘Non
v’incutano timore i servi dei Caldei; restate nel paese, servite al re di
Babilonia, e ve ne troverete bene’.
25 Ma il settimo mese, Ismael, figliuolo di Nethania, figliuolo di
Elishama, di stirpe reale, venne accompagnato da dieci uomini e colpirono
a morte Ghedalia insieme coi Giudei e coi Caldei ch’eran con lui a Mitspa.
26 E tutto il popolo, piccoli e grandi, e i capitani della gente di guerra
si levarono e se ne andarono in Egitto, perché avean paura dei Caldei.
27 Il trentasettesimo anno della cattività di Joiakin, re di Giuda, il
ventisettesimo giorno del dodicesimo mese, Evilmerodac, re di Babilonia,
l’anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia a Joiakin, re di Giuda,
e lo trasse di prigione;
28 gli parlò benignamente, e mise il trono d’esso più in alto di quello
degli altri re ch’eran con lui a Babilonia.
29 Gli fece mutare le vesti di prigione; e Joiakin mangiò sempre a tavola
con lui per tutto il tempo ch’ei visse:
30 il re provvide continuamente al suo mantenimento quotidiano, fintanto
che visse.
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